Meloni: “Sgravi di due anni per assumere giovani e donne”

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Corrado Formigli: “Giorgia Meloni in questo momento da la sensazione di giocare un po’ al gatto coi topi. È regina incontrastata. Il plebiscitarismo, fa pensare, da dubbi. Io vorrei una Presidente del Consiglio a cui dare del Lei, nei confronti della quale avere quasi un timore referenziale. Mi piacerebbe una Presidente del Consiglio che da del ‘Lei’ agli altri, in particolar modo ai giornalisti. Lei ha il vizio di dare del tu ai giornalisti amici quando va in televisione”.

Sicuramente Giorgia sarà molto scontenta per la ‘formigliata’ odierna mentre si reca al Consiglio dei ministri, alla vigilia della festa dei lavoratori, nel quale sarà proposto un bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni, e un’indennità di 100 euro a gennaio 2025 per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro.

Parliamo di un nuovo decreto Primo maggio dopo che l’anno scorso in quella data furono approvate le norme sull’inclusione, con l’addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti. Ora le nuove misure sono contenute nel Decreto coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale,  all’esame del Cdm.

L’obiettivo, come sottolineato dal premier Meloni al tavolo con i sindacati, è di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, “segnatamente quelli più esposti”.

Lavoro, in arrivo misure per giovani e donne  In particolare, per il lavoro sono in arrivo misure per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto a queste sono previste disposizioni ad hoc per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Si fanno spazio “azioni per riqualificare” i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

Indennità 100 euro a gennaio 2025 Sul fronte fiscale, sarà invece erogata a gennaio 2025 un’indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Con il Decreto coesione il governo punta ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Questi fondi europei vengono assegnati al Paese ogni sette anni vanno spesi, destinandoli a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.

“Il giudizio è assolutamente non positivo sia per le modalità sia per i contenuti a bonus. Emergenza precarietà e salario sono assenti”. Sono le parole della segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David. “Ci sono alcune piccole cose che riguardano il lavoro, nulla di strutturale. E sulla conferma del cuneo fiscale se ne parlerà più avanti. Sarà un primo maggio di mobilitazione e lotta come sempre. Invece di fare propaganda, serve un cambiamento vero”.

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