Michela Murgia, esce l’autobiografia postuma: ‘Ricordatemi come vi pare’

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Si chiama “Ricordatemi come vi pare” il secondo libro postumo di Michela Murgia, scrittrice e intellettuale scomparsa nel 2023: questa volta è un’autobiografia nata da un’intervista con Beppe Cottafavi.

“Ricordatemi come vi pare” è la risposta che Michela Murgia diede ad Aldo Cazzullo nell’intervista al Corriere in cui parlò del suo tumore in fase terminale. Quella frase continuava così: “Ricordatemi come vi pare. Non ho mai pensato di mostrarmi diversa da come sono per compiacere qualcuno. Anche a quelli che mi odiano credo di essere stata utile, per autodefinirsi. Me ne andrò piena di ricordi. Mi ritengo molto fortunata”.

Questo libro, stando a quanto si legge nella presentazione sarà “una formidabile resa dei conti sul potere, il femminismo, la fede, la letteratura. Ma soprattutto sulle dieci vite che ha vissuto con incantata sfacciataggine, senza paura, ripercorse oralmente nell’unica autobiografia organica possibile per una che ha attraversato il mondo correndo scalza, bruciando luminosamente ogni tappa”.

Il libro – che ha come sottotitolo “In memoria di me” –  ripercorre la vita di Michela Murgia che si è raccontata, poco prima di morire al suo editor e amico Beppe Cottafavi: “Le registrazioni di quella sua ultima estate, ancora piena di storie come lo erano state le cinquanta precedenti, danno sostanza a questo suo libro straordinario, arricchito da quattro splendidi racconti ritrovati e da altri testi perduti che l’autrice ha scelto e indicato tra un ricordo e l’altro” continua la presentazione che spiega come questo libro racconterà anche alcuni momenti più intimi della scrittrice: “Innamoramenti e parentele queer, matriarche oristanesi che sgranano rosari di cinque colori per salvare ogni continente, madonne con la parrucca, uomini violenti e maestri sognanti, lezioni di lingua sarda e cultura coreana, di esegesi biblica e di scrittura magica, di politica attiva e di militanza culturale”.

Nell’ultima puntata di «Splendida Cornice» – in onda  su Rai3 -, Geppi Cucciari legge le parole di Michela Murgia, scomparsa lo scorso agosto: «La mia vita è stata peggiore perché io ho vissuto in prima linea troppo tempo. Forse non tutto era necessario. Ora non sento più il richiamo della polemica del giorno. Dire quello che penso di Salvini o del figlio di La Russa non mi importa più perché quello che dovevo dire su questi temi l’ho detto. Ora è come se la mia voce riverberasse una eco che continua a risuonare, anche se io non sto più parlando. Se morissi domani, e il giorno della mia morte non è lontano, ci sono centinaia di persone che potrebbero alzarsi per dire: Michela Murgia direbbe… Perché anche se non potrò dirlo, comunque l’ho detto, e questo fa la differenza».

La presentazione del libro di Murgia si chiude così: “Franca e visionaria, antifascista e immune dai compromessi, Murgia ci rivela com’è che una ragazza di provincia, addestrata a leggere il Vangelo e ad accontentarsi di sopravvivere, si sia messa in testa di cambiare il mondo invece, affidandosi a un’irriducibile aspirazione alla felicità”. Che ci sarebbero stati libri postumi di Murgia lo si era scoperto in occasione della sua scomparsa, quando si seppe che la sua eredità letteraria era stata affidata al critico e scrittore Alessandro Giammei che raccontò come Murgia avesse scritto fino agli ultimi giorni della sua vita.

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