La Corte d’Appello di Roma – Sezione Persona, Famiglia, Minorenni e Protezione Internazionale -, sospende il giudizio di convalida dei trattenimenti dei 43 migranti portati, venerdì scorso, in Albania. La Corte, inoltre, rimette “gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea ai sensi degli artt. 267 TFUE, 105 e ss. del Regolamento di procedura e 23 bis dello Statuto della Corte”, si legge nelle 25 pagine di sentenza. I migranti, rimasti nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader, provenienti da Bangladesh ed Egitto, avevano fatto domanda di asilo.
I migranti devono dunque essere liberati e saranno riportati, conferma il Viminale, stasera alle 19 in Italia, a Bari, su mezzi della guardia costiera.
È il terzo no all’esperimento del governo Meloni che, nonostante due precedenti dinieghi, una sentenza della Cassazione che affidava sì ai ministri il compito di stilare la lista dei paesi sicuri ma anche ai giudici il dovere di verificarne la validità rispetto ai migranti e i rinvii pregiudiziali pendenti davanti alla Corte di giustizia europea, aveva deciso di forzare la mano. Muovendo un’altra volta, la terza, il pattugliatore della Marina militare da Lampedusa alle coste albanesi carico di un gruppetto di migranti.
I giudici però hanno deciso ancora di annullare il fermo disposto dal questore, di sospendere il giudizio, rinviare la questione di nuovo all’Europa e liberare dunque i migranti.
Sono 43 dunque le persone all’interno della struttura albanese che dovranno rientrare in Italia. Nel giorno dell’arrivo a Shengjin, al termine dello screening sanitario, cinque delle 49 persone a bordo del Cassiopea avevano già fatto rientro e una sesta persona, vulnerabile, era stata riportate nel nostro Paese il giorno dopo.
Per il Tavolo Asilo e Immigrazione, il Tai, che è al terzo giorno della sua missione in Albania con i parlamentari del gruppo di contatto per il monitoraggio dei centri italo-albanesi, “le Commissioni operano chiaramente in continuità con la manifesta volontà dell’esecutivo di respingere i richiedenti asilo, in spregio al diritto internazionale, europeo e costituzionale”. Il Tavolo denuncia infatti che “le persone non hanno potuto farsi assistere da un legale né sono state messe in grado di prepararsi per le audizioni con adeguata informazione legale”. E sottolinea: “Siamo di fronte a una procedura di fatto illegittima per l’assenza delle tutele previste dalla normativa in vigore”. Questo modello, aggiunge, “ha l’unico obiettivo di cancellare il diritto d’asilo e continuare a proporre una immagine negativa e criminalizzante di chi arriva sulle nostre coste”.
“Con la sospensione di parte degli immigrati trasferiti in Albania, si assiste a un atteggiamento di resistenza da parte di un pezzo della magistratura italiana nei confronti delle misure adottate per garantire la sicurezza e contrastare l’immigrazione irregolare”, dichiara in una nota il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami. “Ancora una volta ci troviamo di fronte a una presa di posizione che sembra andare oltre l’ambito giuridico, assumendo una connotazione politica e ostacolando l’azione del governo Meloni. Il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia – aggiunge – non si lascerà intimidire e proseguirà il percorso intrapreso che è ben chiaro agli italiani e non può essere fermato da chi cerca di bloccare, con pretesti giudiziari, interventi necessari per il bene della Nazione”.
Gasparri: “Ancora boicottaggio magistratura”
“Continua l’opera di boicottaggio della magistratura italiana alle politiche di sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina. La sfida è politica, temeraria ed appare ostile ai principi fondamentali dell’ordinamento. Ma bisogna andare avanti perché il disegno è troppo politico per essere subito passivamente”, rincara il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri.
Schlein: “Clamoroso fallimento di Meloni, soldi buttati”
“Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento”, commenta la segretaria del Pd Elly Schlein. “Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell’ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee. Chiederemo di avere il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione. Secondo le nostre stime, siamo ormai a oltre un miliardo di euro che poteva essere investito per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica”. E ancora: “La legge era ed è chiara e per questa ostinazione nello spreco di risorse pubbliche si configura il rischio del danno erariale. I diritti non possono essere modificati con stratagemmi come quello di spostare i giudizi dai tribunali per l’immigrazione alle corti d’appello, nel tentativo del governo di scegliersi i giudici – ha aggiunto Schlein – Il governo continua a perpetuare politiche fallimentari che violano i diritti umani delle persone, come queste persone innocenti sbalzate da una parte all’altra del Mediterraneo per la loro propaganda”. Schlein ricorda poi “gli esponenti delle forze dell’ordine costretti a badare una prigione vuota mentre manca organico in tutto il Paese”.
Dall’11 gennaio le decisioni sulle convalide dei trattenimenti in Albania (e non solo) passano dalle sezioni specializzate dei Tribunali alle Corti d’Appello. Il governo spera in decisioni diverse da quelle di ottobre e novembre, che avevano costretto le persone migranti al rientro in Italia. “Il risultato probabilmente sarà sempre lo stesso, bisogna almeno attendere la sentenza della Corte di Giustizia europea in primavera”, spiega a Sky tg24 Insider l’avvocato esperto in migrazioni Dario Belluccio