Migranti: da inizio anno sbarcate 4.156 persone oltre l’11% sono minori non accompagnati

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Il 2025 si apre con un aumento significativo degli sbarchi di migranti in Italia, che hanno raggiunto quota 3.074 dall’inizio dell’anno, segnando un incremento del 136% rispetto allo stesso periodo del 2024. Solo nell’ultimo fine settimana, sono stati registrati circa 1.500 arrivi.Le favorevoli condizioni meteo hanno agevolato le partenze, concentrate prevalentemente dalla Libia verso Lampedusa.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, i migranti provenienti da Pakistan (525), Bangladesh (321), Egitto (206) e Siria (119) rappresentano le nazionalità più numerose tra coloro che hanno raggiunto le coste italiane.Un aspetto particolarmente delicato riguarda i minori non accompagnati, che sono stati 221. Questa categoria vulnerabile evidenzia l’urgenza di affrontare non solo le sfide logistiche legate all’accoglienza, ma anche quelle relative alla tutela e all’inclusione sociale.Il fenomeno, che sembra destinato a crescere ulteriormente con l’arrivo della primavera, solleva interrogativi sulla gestione delle migrazioni e sulle politiche europee di solidarietà e cooperazione con i Paesi di origine e transito.

La prima nazionalità coinvolta in questo esodo, rientra nell’elenco dei cosiddetti Paesi Sicuri (attualmente 19), stilato dall’attuale Governo e facente capo al Decreto legge 158/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 Ottobre. Si tratta del Bangladesh con 1.189 persone; seguono il Pakistan con 721, la Siria con 426, l’Egitto (anch’esso Paese non sicuro) con 277, l’Etiopia con 135 e l’Eritrea con 119. Un aspetto particolarmente delicato riguarda i minori non accompagnati, già 221 nel primo mese dell’anno. Questa categoria, particolarmente vulnerabile, evidenzia l’urgenza di affrontare in tutt’altro modo le sfide (dimenticate) legate all’accoglienza, alla tutela dei diritti e all’inclusione sociale. Nel 2024, oltre 1.700 migranti sono morti nel Mediterraneo centrale e altri 2.200 risultano dispersi. Tra questi ci sono centinaia di bambine, bambini e adolescenti (1 persona ogni 5 di tutte quelle che migrano attraverso il Mediterraneo sono minorenni).

Nel corso del mese di gennaio, invece, in mare si sono già registrati 37 decessi e 1.806 respingimenti operati dalla Guardia Costiera libica (1.313 nell’ultima settimana).Sono finora 4.156 le persone migranti sbarcate sulle coste da inizio anno. Nello stesso periodo, lo scorso anno furono 3.982 mentre nel 2023 furono 6.460. Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Dopo le 12 registrate venerdì, negli ultimi giorni non sono state registrate persone in arrivo sulle nostre coste. Il totale delle persone arrivate via mare in Italia a febbraio è salito a 677. L’anno scorso, in tutto il mese, furono 2.301, mentre nel 2023 furono 9.465.

Dei quasi 4.200 migranti sbarcati in Italia nel 2025, 1.388 sono di nazionalità bengalese (33%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Pakistan (888, 21%), Siria (519, 12%), Egitto (322, 8%), Eritrea (190, 5%), Etiopia (157, 4%), Algeria (113, 3%), Afghanistan (79, 2%), Marocco (72, 2%), Somalia (62, 1%) a cui si aggiungono 366 persone (9%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati 462 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato è aggiornato ad oggi, 10 febbraio. I minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle coste italiane lungo tutto il 2024 sono stati 8.043, 18.820 nel 2023, 14.044 nel 2022, 10.053 nel 2021, 4.687 nel 2020, 1.680 nel 2019, 3.536 nel 2018 e 15.779 nel 2017.La gestione dei flussi migratori resta un tema complesso, che richiede un coordinamento efficace tra le istituzioni nazionali ed europee. Il governo italiano continua a lavorare su strategie di contenimento e accordi con i Paesi di origine e transito, mentre le organizzazioni umanitarie chiedono un rafforzamento delle politiche di accoglienza e protezione dei migranti più vulnerabili.

Paolo Iafrate

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