Migranti in Albania, Elon Musk contro i giudici italiani: «Se ne devono andare»

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Elon Musk interviene a gamba tesa nel testa a testa tra il governo Meloni e i tribunali italiani sul trattenimento dei migranti nei Cpr in Albania. Il fondatore di Paypal e Tesla, commentando su Twitter la notizia postata da un utente sulla decisione di sospendere la convalida dei trattamenti a Gjader di 7 migranti provenienti dall’Egitto e dal Bangladesh, ha scritto: «Questi giudici se ne devono andare». 

Ernesto Carbone, membro laico del Csm, ha giudicato «pericolose» le parole di Musk: «Questi nuovi oligarchi che sfruttano mondi nuovi (come lo spazio, l’etere i social e le nuove tecnologie) per controllare la politica mondiale sono un pericolo per la democrazia. Dopo un’incursione nella politica tedesca oggi il giurista Elon Musk entra in modo violento criticando un potere dello Stato. Tutto questo è inaccettabile ma soprattutto pericoloso».

Dura replica a Musk anche da parte di Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo che su Twitter ha replicato: «L’Italia e l’Europa non prendono lezioni di democrazia da nessuno, tanto meno da Elon Musk, il cui unico scopo è minare i nostri valori fondamentali, lo stato di diritto, i principi più basilari delle nostre democrazie, a partire dall’indipendenza della magistratura. Vada a costruire i suoi regimi nello spazio».

Matteo Salvini non si è tirato indietro, rispondendo in inglese: “Elon Musk ha ragione”. “These judges need to go”, le parole di Musk in risposta a un tweet che riassumeva parte della vicenda. Le contestazioni delle opposizioni   al piano del governo sono arrivate sia sul piano politico ed economico che su quello giuridico. Ora sarà la Corte di giustizia europea a stabilire come deve essere gestita la questione dei Paesi sicuri. Nel frattempo però la destra si è scagliata contro i giudici, e Musk ha seguito la stessa linea.

Dal resto del centrodestra la reazione è stata decisamente meno entusiasta. Altri esponenti del governo non hanno preso posizione. Fabio Rampelli (Fd), vicepresidente della Camera, ha commentato ad Affari italiani: “Siamo attrezzati per difenderci da soli. Ringraziamo Elon Musk ma non siamo come la sinistra, che sbava per amplificare a livello internazionale le criticità italiane, ridicolizzando la nazione”. Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI, a Tagadà ha sminuito: “Molti dei nostri intervengono negli affari americani. Ad ognuno si dà il peso che si ritiene di dare. Musk è un cittadino illustre, famoso, ricco. Ma ad oggi è un cittadino”. Maurizio Lupi, leader del quarto partito della maggioranza Noi moderati, ha definito “inopportune” le parole di Musk: “Alimentano uno scontro con la magistratura che il centrodestra non vuole”.

Per quanto riguarda le opposizioni, Alleanza Verdi-Sinistra e il Partito democratico hanno chiesto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di intervenire alla Camera con un’informativa. La richiesta è stata di “venire in aula o di valutare lei stessa se intenderà intervenire sulle parole pronunciate Elon Musk”. Per il Pd, l’eurodeputato Alessandro Zan ha commentato: “Fanno i sovranisti con sette migranti”, ma “mettono la testa sotto la sabbia come gli struzzi quando l’uomo più ricco e ormai più potente del mondo attacca un’istituzione della Repubblica italiana. Meloni e Salvini stanno battendo ogni record di vigliaccheria“. Angelo Bonelli, di Avs, ha parlato di attacco “inaccettabile” da parte di Musk e di “segnale inequivocabile” del fatto che l’imprenditore vuole “costruire un’autocrazia tecnologica grazie al suo impero economico per fare a meno della democrazia”. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, ha aggiunto: “Non so se dalle parti del governo questa volta si preoccuperanno di difendere il sovranismo, i confini dalle ingerenze di Musk“. Riccardo Magi, segretario di +Europa, si è chiesto se Musk “pensa di intimidire i giudici italiani”.

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