‘Mistero Buffo’, di Dario Fo e Franca Rame, rivisitato da Matthias Martelli, in serata unica alla Sala Umberto di Roma

Date:

Mistero Buffo: il capolavoro di Dario Fo e Franca Rame rivive in una versione travolgente, grazie all’interpretazione di Matthias Martelli, ieri sera al Teatro Sala Umberto.

Il 1969 segnò l’inizio di un fenomeno teatrale destinato a entrare nella storia. Mistero Buffo, capolavoro di Dario Fo e Franca Rame, ha saputo attraversare i decenni grazie alla sua forza dirompente e alla sua straordinaria capacità di mescolare umorismo e denuncia sociale. Il teatro, in quel caso, diventava uno strumento di riflessione politica, ma anche una festa popolare che parlava a tutti, grazie alla creazione di un linguaggio nuovo e potente: il grammelot. Una lingua senza tempo, fatta di suoni e cadenze che si mescolano tra dialetti e onomatopee, in grado di comunicare oltre le parole.

Nel 2025, questa “giullarata popolare” torna in scena, riproposta da Matthias Martelli, diretto da Eugenio Allegri, e la magia è intatta. Martelli, un “attore-treno”, come lo definiscono alcuni, si trova solo in scena, senza alcun trucco, con il solo scopo di coinvolgere e affascinare il pubblico. Non si tratta solo di un’interpretazione: è un viaggio emozionante che passa dalla comicità pura alla poesia, dal sorriso alla riflessione tragica, sempre in perfetta sintonia con la tradizione dei giullari medievali che, con il loro spirito beffardo e irriverente, sfidavano le ideologie dominanti.

Il grande merito di Martelli è riuscire a restituire la forza del grammelot in tutta la sua potenza, con una recitazione fisica e vocale che non lascia mai indifferenti. La sua capacità di cambiare ritmo, tono e linguaggio con una velocità impressionante permette allo spettatore di vivere l’opera come un’esperienza unica e totale. E proprio in questo passaggio da una lingua incomprensibile, ma profondamente evocativa, a un’interpretazione che rimanda a significati universali.

Lo spettacolo esplora temi tratti dai Vangeli apocrifi e dai racconti popolari sulla vita di Gesù, Martelli, in particolare mette in scena gli episodi il “primo miracolo di Gesù” mentre io il “fabulazzo osceno”, interpretandoli con un’intensità che va ben oltre il semplice divertimento. L’umorismo di Fo e Rame si intreccia con una feroce critica sociale, e le risate si trasformano rapidamente in riflessioni amare sulla condizione umana e sulle disuguaglianze sociali. La potenza della risata, in fondo, è proprio questa: una via per arrivare a riflettere, per scoprire le storture della realtà attraverso una lente di ingrandimento grottesca ma veritiera.

Il pubblico, partecipe e divertito, risponde con un entusiasmo travolgente, tanto che i lunghi applausi alla fine dello spettacolo costringono Martelli a interromperli con una battuta: se non lo fa, rischia di arrivare tardi alla cena. Tra i presenti, anche il suo amico e giornalista Marco Travaglio.

Nel finale, un momento di commozione segna il tributo di Martelli al suo maestro e regista, Eugenio Allegri, che ci ha recentemente lasciati. Una dedica affettuosa che, nella sua semplicità, esprime il legame profondo tra l’artista e il suo mentore, facendo di Mistero Buffo non solo un omaggio al teatro, ma anche un atto di riconoscenza umana.

In conclusione, la riproposta di Mistero Buffo da parte di Matthias Martelli è una testimonianza della potenza di un’opera che, pur mantenendo intatti il suo spirito e il suo linguaggio, sa sempre rinnovarsi. Un teatro che non smette mai di essere vivo, di parlare al presente, e di sfidare il pubblico a ridere, pensare e, soprattutto, a non dimenticare.

Barbara Lalle

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Teatro Hamlet APS presenta il progetto ‘L’eredità di Edipo tra classico e innovazione’

L’EREDITA’ DI EDIPO TRA CLASSICO E INNOVAZIONEDAL 24 Febbraio...

Tor Bella Monaca, spettacoli dall’ 11 al 16 febbraio

“Le sfacciate meretrici”, in scena in Sala Grande dall’11 al 16...

Lollobrigida, ‘il cognato d’Italia’, per politico.eu è il ministro dell’agricoltura più potente d’Europa

«Il ministro italiano Francesco Lollobrigida è probabilmente il ministro...