Il ministero degli Esteri russo ha annunciato di aver convocato l’ambasciatrice italiana a Mosca, Cecilia Piccioni, per esprimere una protesta in relazione all’ingresso illegale dei giornalisti Rai del Tg1 Stefania Battistini e Simone Traini nella regione di Kursk, per seguire “embedded” l’attacco dell’Ucraina per un reportage, che è visibile sui Social della Rai e su Raiplay.
“Il 16 agosto, l’ambasciatrice italiana a Mosca, C. Piccioni, è stata convocata al Ministero degli Esteri russo. È stata espressa una forte protesta all’ambasciatrice in relazione alle azioni della troupe della società televisiva e radiofonica di stato italiana Rai, entrata illegalmente nel territorio della Russia per coprire l’attacco terroristico criminale da parte di militanti ucraini nella regione di Kursk”, ha affermato il Ministero in una dichiarazione. Le azioni commesse dai cittadini italiani rientrano nel codice penale della Russia, ha affermato la dichiarazione, aggiungendo che le autorità competenti stanno adottando le misure necessarie per stabilire le circostanze del reato per la loro valutazione legale e adottando misure appropriate.
“La Rai e in particolare le redazioni giornalistiche programmano in maniera totalmente autonoma e indipendente la loro attività”, avrebbe detto – secondo quanto si apprende dalla Farnesina – l’ambasciatrice Piccioni, convocata dalle autorità di Mosca sul caso. Aggiungendo che la rete diplomatica ha il compito di seguire e tutelare i cittadini italiani in ogni situazione. Secondo Baza i due giornalisti rischierebbero ora “un procedimento penale ai sensi dell’articolo 322 del codice penale della Federazione Russa sull’attraversamento illegale del confine dello Stato”.
Nei confronti dei due giornalisti che ora sarebbero tornati in Ucraina, è scattata la solidarietà della politica e della categoria, a partire dall’Ordine nazionale dei giornalisti, Fnsi, Usigrai e Unirai che si dichiara ”al fianco di tutti i professionisti che lavorano all’estero e che ogni giorno danno il massimo per offrire un prodotto di qualità ed autenticità al servizio pubblico”.