“ Anche quest’anno sta suscitando un vespaio di polemiche la decisione di autorizzare le fiere natalizie che, da alcuni anni a questa parte, hanno fatto la loro comparsa nell’ambito della municipalità 5, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella e che si tengono abitualmente dalla fine del mese di novembre e fino al 6 gennaio dell’anno successivo, dunque per circa un mese e mezzo – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che da anni si batte contro l’organizzazione sulla collina vomerese di fiere e sagre di ogni tipo, soprattutto alimentari oltre che natalizie, e che, nell’occasione, si schiera ancora una volta a fianco dei commercianti e dei tanti residenti che sono stufi di quest’andazzo -. In genere i bandi degli anni scorsi prevedevano la collocazione di decine di stalli in varie zone, assestando un colpo durissimo al commercio a posto fisso, già in crisi come testimoniano le numerose saracinesche abbassate, visto peraltro che, nei gazebo provvisori notoriamente si può trovare uno di tutto, e non solo prodotti artigianali, dal momento che nei bandi viene prevista anche la possibilità di esporre e vendere non meglio definiti “articoli da regalo” “.
" Impossibile poi - sottolinea Capodanno - che una di queste fiere si possa tenere nei pressi del parco Mascagna, dove sono ancora in corso i lavori di riqualificazione. Incompatibile, per problemi di sicurezza, la presenza di un cantiere con una fiera che richiama tante persone. Cosi come non può essere utilizzata l'area di piazza degli Artisti dove insiste un divieto di transito che ci auguriamo che venga rimosso al più presto per risolvere i gravi problemi creati sia alla viabilità veicolare che a quella pedonale, segnatamente dopo l'ultimo incidente verificatosi di recente all'imbocco di via Recco ".
" Per entrambe le zone prescelte per le fiere natalizie - puntualizza Capodanno - va osservato che esistono paline con l'indicazione che si tratta di aree scelte per l'attesa in caso di emergenze sismiche. Ebbene come si concilia questa destinazione con l'eventuale presenza di strutture che, in caso di fenomeni sismici per i quali viene dichiarata l'emergenza, non possono si certo essere rimosse all'istante? Cosa accadrebbe se durante il lungo periodo nel quale si svolgono le fiere ci fosse un'emergenza sismica? Domande che, nell'occasione, giro al Prefetto, al Questore e al Sindaco di Napoli oltre che ai responsabili della Protezione civile ".
“ Per una fiera natalizia, fatta per l’esposizione e il commercio di soli prodotti tipici del periodo, come addobbi e pastori, e non certo per la vendita di articoli da regalo, come avvenuto in passato – precisa Capodanno -, bisognava pensare a luoghi come il piazzale di San Martino, la qual cosa avrebbe potuto comportare anche una ricaduta sul piano turistico, come avviene per San Gregorio Armeno “.