New York: 75 miliardi di multa ai produttori di combustibili fossili

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Gli Stati Uniti sono tra i maggiori estrattori di petrolio, insieme ad Arabia Saudita e Russia; il consumo di petrolio è responsabile del 50% delle emissioni degli Stati Uniti e di un terzo delle emissioni globali. Secondo il rapporto dell’ong Christian Aid intitolato “un anno di collasso climatico”, nel corso del 2024, sono serviti più di 60 miliardi di dollari per rimediare ai danni da eventi catastrofici, riconducibili alla crisi climatica da combustibili fossili, in tutto il mondo. L’uragano Milton è ufficialmente l’evento più distruttivo dell’anno, seguito dall’uragano Helene, entrambi americani; la catastrofe europea più devastante del 2024, l’inondazione di Valencia, è soltanto decima nella classifica.

Una crisi sempre più problematica che non risparmia alcuna area geografica e di cui l’industria petrolifera americana deve considerarsi tra i principali responsabili. Per questo, la legge già approvata nel Vermont e recentemente adottata dallo stato di New York non è passata inosservata: il provvedimento prevede la sottrazione di 75 miliardi di dollari, ai maggiori produttori di combustibili fossili, nell’arco di 25 anni, con l’intento di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. La governatrice Kathy Hochul, dopo aver firmato il “Climate Change Superfund Act”, ha dichiarato: “Sto lottando per proteggere i newyorkesi che hanno dovuto affrontare miliardi di dollari di costi a causa di condizioni metereologiche estreme; è tempo che i grandi inquinatori paghino la loro giusta quota”.

Se effettivamente sia giusta, visti i costi vertiginosi riportati da Christian Aid, è difficile da dire; tuttavia, l’energia da combustibili fossili rappresenta l’80% del totale prodotto a livello mondiale e non possiamo farne a meno. Nonostante l’assoluta dipendenza dalle fonti non rinnovabili, l’approvazione di una legge simile, in due stati americani e a distanza di pochi mesi, rappresenta soltanto il principio di una generale presa di coscienza nei confronti di una condizione che minaccia, ogni anno sempre di più, la vita su questo pianeta.

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