Attacco del Guardasigilli Carlo Nordio ai pm: “Quanto al timore che il pm diventi un superpoliziotto la risposta è assai semplice: nel sistema attuale esso è già un superpoliziotto, con l’aggravante che godendo delle stesse garanzie del giudice egli esercita un potere immenso senza alcuna reale responsabilità – dice in aula al Senato durante la sua relazione sull’amministrazione della Giustizia – Oggi infatti il pm non solo dirige le indagini, ma addirittura le crea, attraverso la cosiddetta clonazione del fascicolo, svincolata da qualsiasi parametro e da qualsiasi controllo, che può sottoporre una persona ad indagini occulte, eterne, che creano disastri finanziari irreparabili. Pensiamo a quante inchieste sono state inventate nel vero senso della parola e si sono concluse con ‘il fatto non sussiste’ e sono costate milioni di euro.
Contro il sovraffollamento delle carceri è chiaro: sono esclusi i provvedimenti di amnistia o di scarcerazione lineare che manifesterebbero una debolezza da parte dello stato. Si può essere generosi quando si è forti, non quando si è costretti dalla necessità delle cose. Questo sarebbe un incentivo alla recidiva come ci dimostra la stessa esperienza giurisdizionale. Chi entra in carcere per un reato come il furto e viene scarcerato perché non c’è più posto, possiamo stare certi che entro sei mesi è di nuovo dentro per il reato di rapina.
Il Guardasigilli annuncia “una novità importante” che consiste nella “previsione di un commissario che porterà efficienza e rapidità sui problemi connessi all’edilizia penitenziaria”.
Separazione delle carriere
“Come ho più volte detto, con la consapevolezza intellettuale e l’impegno morale di chi per oltre quarant’anni ha indossato la toga del magistrato, non c’è nessuna disposizione che, nella lettera o nella voluntas o nella ratio, preveda l’assoggettamento del pubblico ministero all’Esecutivo – commenta il ministro – Questo postulato assoluto è garantito dalla norma positiva, che attua il principio costituzionale secondo cui la giurisdizione si attua mediante il giusto processo, dove le parti sono in condizioni di parità davanti al giudice terzo e imparziale. Lungi dall’indebolire l’accusa, la riforma difende e rafforza il ruolo del giudice”.
Nelle corti di Appello riduzione arretrati del 99%
Per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dell’arretrato civile pendente al 2019, “a fronte di un target atteso del -95% da raggiungere entro dicembre 2024, al 31 ottobre 2024 presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del -99,1%, mentre presso i tribunali ordinari è stata registrata una riduzione del -91,7%”, sottolinea Nordio al Senato, nella sua relazione sull’amministrazione della Giustizia, per il quale “il servizio giustizia ha già prodotto effetti efficaci, ma ci sono anche criticità”. Ringrazia poi la magistratura che ha lavorato “in modo competente e duraturo a contribuire a raggiungere questi obiettivi”.
Riferendosi poi alle difficoltà registrate sulla funzionalità di App, la piattaforma per la gestione del processo penale telematico, il Guardasigilli fa sapere: “La prima fase di realizzazione del processo telematico ha richiesto e richiederà un notevole sforzo finanziario e anche un notevole sforzo di immaginazione e di organizzazione”. Per Nordio “queste novità tecnologiche hanno creato criticità, ma siamo certi che entro la fine dell’anno saranno superate e rientreremo nei vincoli del Pnrr”.