Nove eurodeputati di Slovenia e Croazia chiedono a Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, di oscurare la mostra di FdI sui Martiri delle Foibe

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Per la prima volta nella storia d’Europa, si è tenuta al Parlamento Europeo a Strasburgo una mostra dedicata ai Martiri delle Foibe. L’inaugurazione ha avuto luogo il 10 febbraio, presso lo spazio Emilio Colombo, alla presenza della vice Presidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, del capo delegazione di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, del Co-presidente del gruppo ECR Nicola Procaccini, dell’eurodeputato di FdI Stefano Cavedagna e dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia e del Comitato 10 Febbraio.

La mostra, di scena nell’alveo istituzionale, costituita da 24 pannelli fotografici, rimarrà aperta per tutta la durata della sessione Plenaria del Parlamento fino a giovedì 13 febbraio. Un arco di tempo conciso ma dedicato, a più di 80 anni da quella tragedia figlia dell’ideologia comunista titina, costata la vita a oltre 10.000 italiani con ben oltre 300.000 altri costretti all’esilio. Così, ecco che finalmente anche nelle Istituzioni dell’Europa si potrà raccontare e documentare uno sterminio per troppi anni colpevolmente dimenticato.

«Sono trascorsi ottant’anni dall’eccidio delle Foibe e dall’esodo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia uccisi ed esiliati dai comunisti di Tito, e ne sono passati venti dall’approvazione della legge italiana che ha istituito il giorno del Ricordo – ha dichiarato per l’occasione l’eurodeputato Stefano Cavedagna –. Soltanto una memoria condivisa da parte di tutti i popoli europei, partendo dalla condanna unanime dei crimini comunisti, ci permetterà di costruire un’Europa forte ed armoniosa di Nazioni alleate. Per questo ho fortemente richiesto che questa mostra fosse realizzata a Strasburgo, nella sede del Parlamento Europeo. Lo dobbiamo ai Martiri, agli esuli, ai loro parenti e a tutti gli italiani, a fronte di un ricordo che è stato per anni volutamente celato».

Quanto scritto è la nota di apertura per l’inaugurazione di una mostra aperta a Strasburgo e dedicata ai martiri delle foibe ma il clou in negativo della notizia è dato da nove eurodeputati socialisti di Slovenia e Croazia che hanno inviato una lettera alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, esprimendo forte preoccupazione per la mostra sulle Foibe organizzata, come detto, da Fratelli d’Italia all’Eurocamera di Strasburgo. Nel documento definiscono il contenuto dell’esposizione “preoccupante” e “controverso” e ne chiedono l’immediata cancellazione. Secondo gli europarlamentari, la mostra presenterebbe una “distorsione dei fatti” e un’interpretazione della Storia che risulterebbe “dannosa” per Slovenia, Italia e Croazia, soprattutto considerando le sofferenze causate dal regime fascista. “È inaccettabile che in un’istituzione centrale dell’Unione Europea si conceda spazio a manipolazioni storiche, alimentando divisioni e risentimenti”, si legge nella lettera, che invoca la rimozione immediata dell’esposizione.

Nel documento si sottolinea come la liberazione dell’Istria, della Dalmazia e delle isole adriatiche sia avvenuta “grazie alla resistenza armata e alla volontà popolare” e si accusa l’iniziativa di Fratelli d’Italia di diffondere una narrazione “parziale e faziosa”. Di fronte alla richiesta di rimozione, Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia-ECR al Parlamento europeo, ha reagito con fermezza, definendo la richiesta “una pagina buia per il Parlamento europeo”. Fidanza ha ribadito che la mostra, inaugurata lunedì scorso, è stata pensata per commemorare la tragedia delle Foibe e l’esodo degli italiani da Istria, Fiume e Dalmazia. “Ancora oggi, a ottant’anni di distanza, c’è chi si rifiuta di riconoscere la verità storica e di rendere un tributo dignitoso alle vittime delle atrocità titine”, ha dichiarato Fidanza, evidenziando anche la partecipazione all’inaugurazione di eurodeputati sloveni del PPE. “Le Foibe sono una tragedia italiana ed europea, e non saranno pochi nostalgici filo-titini a condannarle nuovamente all’oblio”, ha concluso.

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