Olimpiadi – La grandeur francese bypassa la Senna. Nasce un nuovo tormentone musicale

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Il ritornello di un tormentone musicale di qualche anno fa recitava “mia madre non lo deve sapere, non lo deve sapere, non lo deve sapere…”. Volendo attualizzare e francesizzare quella composizione musicale potremmo dire: “Macron non lo vuole capire, non lo può capire, non lo vuole capire …”. Il riferimento, attuale, è legato alla decisione di far gareggiare alcuni atleti impegnati nelle olimpiadi francesi nelle inquinatissime acque della Senna, a Parigi. Questa mattina altri due atleti di triathlon, questa volta portoghesi, si sono ammalati dopo aver nuotato nel letto del fiume della capitale francese. A star male, questa volta sono stati gli atleti olimpionici Melanie Santos e Vasco Vilaça che, dopo la gara del 5 agosto,  hanno rimediato infezioni gastrointestinali. Sul fronte sanitario, per stare a quanto fatto sapere dal COP, il comitato olimpico portoghese, i sintomi accusati da Vilaça sono più forti rispetto a quelli riscontrati dall’atleta donna. “Le sue condizioni cliniche sono stabili e il team sanitario del COP sta adottando tutte le misure per monitorare e fornire un trattamento conservativo all’atleta nel Villaggio Olimpico”, è quanto scritto in un comunicato diramato qualche ora fa. Per la stessa ragione tre giorni fa la rappresentativa del Belgio non ha preso parte alla staffetta mista di triathlon, dopo l’atleta Claire Michel si è ammalata e si è ritirata dalla gara. Oltre a Michel, altri tre triatleti dei 100 che hanno partecipato alle gare maschili e femminili il 31 luglio scorso si sono ammalati nei giorni successivi, anche se non è chiaro se la colpa sia dell’acqua o di qualche altro fattore. Ma come direbbe il nostro nuovo tormentone rivisitato in chiave olimpica parigina: “Macron non lo vuole capire, non lo può capire, non lo vuole capire …”. Non è un caso, infatti, che il nuoto nella Senna, con poche eccezioni, è vietato dal 1923 perché l’acqua è troppo inquinata. Ma la capitale francese ha avviato un ambizioso progetto per realizzare miglioramenti infrastrutturali per garantire lo svolgimento di alcuni eventi natatori nel fiume, che prevedeva un investimento complessivo di 1,4 miliardi di euro. Ma per buttarla sul canoro, la grande Orietta Berti, forse ha consigliato all’inquilino dell’Eliseo un altro ritornello: “fin che la barca va, lasciala andare..”.

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