Elly Schlein sarà candidata alle elezioni europee come capolista nelle circoscrizioni Centro e Isole. La Direzione del Pd ha approvato le liste per le elezioni europee dell’8 e del 9 giugno con una scia di polemiche. “Sono disponibile a dare una mano con spirito di servizio, mi candido a dare una spinta a questa meravigliosa squadra e a un progetto di cambiamento del Pd e del Paese”. Quella del Pd è “una squadra plurale e competente, sperando di eleggerla tutta per lavorare in Europa, mentre io sarò qua nel confronto quotidiano da segretaria, nel Parlamento, con Giorgia Meloni per le sue scelte scellerate per l’Italia”. Una scelta bocciata da Romano Prodi. “Non mi dà retta nessuno, chiedere il voto e poi non fare l’europarlamentare provoca ferite alla democrazia che scavano un fosso. Vale per Meloni, Schlein, Tajani e tutti gli altri”. Ma critiche alla segretaria Dem arrivano anche dal leader del M5S, Giuseppe Conte. “Per noi del M5s è una presa in giro dei cittadini. Non è una questione di Schlein, ma anche di Meloni e degli altri leader. Candidarsi per acquisire qualche voto in più per noi è impensabile. Io non sarà candidato e il mio nome non sarà nel simbolo”. E proprio la questione simbolo crea un ulteriore scossone nel Pd ovvero la proposta del presidente del partito Stefano Bonaccini di inserire il nome della segretaria nel simbolo per le europee: una idea che ha creato divisioni nel partito tanto che la decisione è stata rinviata.
Ecco i candidati del Pd alle prossime elezioni europee: i capolista sono Schlein al Centro e nelle Isole, Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency al Nord ovest, Bonaccini al Nord est e Lucia Annunziata al Sud. Tra i candidati spiccano i nomi dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, di Jasmine Cristallo e dei sindaci Giorgio Gori, Dario Nardella, Matteo Ricci e Antonio Decaro. A questi si aggiungono Alessandro Zan, che corre in più circoscrizioni, l’ex segretario Nicola Zingaretti, il giornalista Sandro Ruotolo.
