Per Ryan Routh, attentatore contro Donald Trump a Palm Beach, udienze il 23 e il 30 settembre

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Un nuovo a attentato contro l’ex presidente Usa Donald Trump, a due mesi di distanza dal tentato omicidio in Pennsylvania: intorno alle 13,30 della Florida, le 19,30 in Italia di domenica 15 settembre, sono stati sparati dei colpi nel campo di golf a West Palm Beach di cui il tycoon è proprietario e che frequenta regolarmente. Per l’Fbi si è trattato di un «apparente nuovo tentato assassinio» nei confronti di Trump.

Gli agenti del Secret Service hanno visto una canna di fucile spuntare da una recinzione e hanno aperto il fuoco contro la persona armata, mentre l’ex presidente stava giocando a golf.

Sul luogo dove il sospettato si era appostato sono stati trovati uno zaino, una telecamera GoPro e un fucile Ak-47. Trump si trovava a circa 400 metri dal presunto attentatore. La sua sicurezza lo ha messo al sicuro e l’ex presidente è tornato nella sua residenza di Mar-a-Lago con un dispositivo di sicurezza rafforzato.

Trump non è mai stato in pericolo, a differenza di quello che era successo un paio di mesi fa a un comizio, quando il colpo sparato dal tetto di un’abitazione non lontana dal palco gli aveva sfiorato l’orecchio. L’ex presidente è già tornato a rivolgersi ai suoi sostenitori.

La persona sospettata è scappata a bordo di un suv e successivamente è stata fermata, grazie a un testimone che lo ha visto fuggire e ha avuto la prontezza di fotografare la targa dell’auto, come conferma lo sceriffo di Palm Beach, Ric Bradshaw. Dopo aver ottenuto un riscontro sul proprietario del veicolo, le autorità hanno allertato l’ufficio dello sceriffo della contea di Martin, che ha arrestato il sospettato lungo la Interstate 95. Disarmato al momento dell’arresto: si chiama Ryan Routh, ha 58 anni, e viene dalle Hawaii.

«È stata sicuramente una giornata interessante!» ha scritto l’ex presidente americano su Truth sociale esprimendo un «ringraziamento a tutti per la vostra preoccupazione e i vostri auguri’». In particolare, ha aggiunto, «voglio ringraziare i Secret Service statunitensi, lo sceriffo Ric Bradshaw e il suo ufficio di coraggiosi e devoti patrioti, e tutte le forze dell’ordine, per l’incredibile lavoro svolto oggi alla Trump International nel tenermi, come 45esimo presidente degli Stati Uniti e candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali, al sicuro».

Trump ha quindi detto che «il lavoro svolto oggi è stato assolutamente straordinario. Sono molto orgoglioso di essere americano» ha continuato. «La mia determinazione è sempre più forte dopo un altro attentato alla mia vita. Il 5 novembre renderemo l’America ancora grande».

Anche il senatore dell’Ohio J.D. Vance, candidato repubblicano alla vicepresidenza Usa ha detto la sua: «Sono felice che (Trump) stia bene», ha dichiarato Vance tramite un messaggio su X. «C’è ancora molto che non sappiamo, ma stanotte abbraccerò più forte i miei figli e reciterò una preghiera di gratitudine».

«Come ho detto molte volte, non c’è posto per la violenza politica o qualsiasi violenza nel nostro Paese. Ho dato indicazioni al mio staff per continuare ad assicurare che il Secret Service abbai tutte le risorse necessarie per garantire la sicurezza dell’ex presidente» ha detto il presidente Joe Biden. Sulla stessa linea la candidata Kamala Harris, che dopo aver detto di essere felice che Trump sia salvo ha twittato: «La violenza non ha posto in America».

Il miliardario Elon Musk, proprietario di Tesla e noto sostenitore di Trump ha sottolineato che la violenza riguarda solo il candidato repubblicano. «Nessuno sta cercando di uccidere Biden/Kamala» ha scritto su X.

Nel frattempo filtrano sempre nuovi dettagli sulla vita di Ryan Routh, 58 anni, originario della Hawaii, arrestato poco dopo lo scambio di fuoco con il Secret Service. È stato condannato nel 2002 perché in possesso di una mitragliatrice era stato inseguito dalla polizia prima di barricarsi all’interno di un’attività commerciale a Greensboro, nella Carolina del Nord, secondo un resoconto pubblicato dal Greensboro News & Record.

All’uomo era stato anche ordinato di pagare decine di migliaia di dollari ai querelanti in cause civili ed è stato accusato dalle autorità statali e federali di non aver pagato le tasse in tempo.

Secondo le prime valutazioni, uno dei moventi che ha spinto l’uomo ad agire sarebbe stato il suo attivismo pro-Ucraina. Routh avrebbe infatti cercato di reclutare soldati afghani in fuga dai Talebani per combattere in Ucraina e ha trascorso diversi mesi nel paese. E’ quanto lui stesso aveva dichiarato in un’intervista con il New York Times l’anno scorso.

Adesso Ryan Wesley Routh è accusato di due reati federali legati al possesso di armi. I reati comprendono il possesso di un’arma da fuoco nonostante una precedente condanna e il possesso di un’arma da fuoco con il numero di serie abraso. L’udienza per decidere sulla sua detenzione è stata fissata per il 23 settembre, mentre l’udienza per la lettura ufficiale delle accuse è fissata per il 30 settembre.

Il presunto attentato arriva a due mesi di distanza da quando Trump era stato colpito da un proiettile all’orecchio durante un comizio in Pennsylvania. In quella occasione l’attentatore, il 20enne Thomas Matthew Crooks, venne ucciso dal Secret Service.

All’epoca polemiche durissime investirono il Secret service, accusato di aver sottovalutato il pericolo, costringendo la direttrice a dimettersi. Stavolta gli uomini della sicurezza sarebbero intervenuti prima che l’attentatore riuscisse a sparare.

L’episodio descritto è destinato a pesare nella campagna elettorale di Trump, che punta a tornare alla Casa Bianca nelle elezioni che si svolgeranno il 5 novembre? Domanda da un milione di dollari…

I membri della Gen Z (16-27 anni) e della Millennial (28-40 anni) che seguono i media – social media, televisione, servizi di streaming etc. – sono più propensi a votare Kamala Harris rispetto a coloro che non seguono i media. È quanto emerge da un rapporto guidato dall’università della California – Los Angeles (UCLA). Oltre la metà (56,4 per cento) degli intervistati per il rapporto, della Gen Z ha dichiarato di essere molto informato su tutte le notizie o sulle notizie relative alle loro comunità, mentre solo il 16 per cento degli intervistati della Gen Z ha affermato di non seguire le notizie. E oltre la metà (57 per cento) di coloro che sono stati informati sulle notizie hanno espresso interesse a votare per la Harris, mentre il 70 per cento di coloro che non seguono le notizie ha affermato che non voterà per la Harris o non è sicuro di chi voterà.

“I giovani adulti ricevono sempre più notizie da TikTok”, ha affermato Yalda Uhls, fondatrice e CEO del centro, co-autrice dello studio e professoressa associata presso il Dipartimento di psicologia dell’UCLA.

“I nostri dati mostrano che i giovani sono molto coinvolti in ciò che accade nella sfera politica che li circonda e tenersi aggiornati sulle notizie sembra influenzare il loro desiderio di votare per Kamala Harris”.

Il rapporto si basa sulle interviste di 1.653 partecipanti di età compresa tra 16 e 40 anni effettuate nell’agosto 2024. Il sondaggio è stato supportato dal consorzio Funders for Adolescent Science Translation. Per i giovani interessati a votare per Harris, la sua identità di donna di colore non sembrava essere un fattore di grande motivazione. Infatti, l’82,7 per cento degli intervistati della Gen Z ha citato ragioni diverse dall’identità razziale o di genere di Harris per spiegare il proprio sostegno a lei, tra cui “Sono d’accordo con la sua posizione sulla maggior parte delle questioni”, “È una candidata entusiasmante che mi dà speranza” e “Mi piace quello che ho visto di lei sui social media”.

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