La voce più dura del Pd contro Elly Schlein è quella di Pina Picierno che sta diventando la protagonista assoluta della fronda interna contro la segretaria. Ed è proprio il voto all’Europarlamento sul piano di Difesa a far crollare la linea del Pd: “Quello sulla difesa Ue è stato un voto cruciale, fondativo per l’Europa che verrà. È come se il Pd avesse deciso di astenersi su Schengen, o sull’introduzione dell’euro: impensabile”, ha affermato la vicepresidente del Parlamento europeo ed esponente dem, Pina Picierno – intervistata dal quotidiano Il Giornale – il Pd “è finito su un binario sbagliato” dopo l’astensione su ReArm Europe. Picierno ha votato a favore, come altri europarlamentari democratici, ed il gruppo del Pd si è spaccato.
“Noi dem europei abbiamo discusso e lavorato insieme, e con il Pse, per migliorare il testo, ottenendo risultati importanti. Poi da Roma – sottolinea – è arrivata la doccia fredda, con la decisione di astenersi. È il dialogo con il Nazareno che è mancato, ed è singolare che si sia deciso lì come votare, scavalcando le posizioni nel gruppo. Così alla fine sono emerse due linee, di peso equivalente”.
“Il voto – rileva Picierno – non mette in discussione Elly Schlein, che ha vinto il congresso. Faccia la segretaria, ma – sollecita – ricordi che il compito di un leader è fare sintesi: questa spaccatura segnala che nel Pd c’è un’anima riformista ed europeista forte, che non si può ignorare e annichilire, scambiando i propri desideri per la realtà”. Inoltre, “la decisione di non votare la risoluzione ha creato un problema assai serio: per questo, con molti altri colleghi, abbiamo deciso di votare sì. Per evitare che il Pd si staccasse dal Pse e smentisse la sua vocazione europeista. Se la risoluzione non fosse passata, avremmo messo una pietra tombale sulla difesa comune europea. C’è stata una frattura interna profonda, su una scelta fondamentale per la nostra collocazione europea, e ora – conclude Picierno – bisogna rifletterci e cercare di raddrizzare la rotta”.
Giuseppina Picierno, detta Pina, nata nel 1981, è una politica italiana, europarlamentare per il Partito Democratico dal 2014 e vicepresidente del Parlamento europeo dal 2022. In precedenza è stata anche deputata alla Camera dal 2008 al 2014. Nata a Santa Maria Capua Vetere, figlia di Pasquale (ingegnere a Sessa Aurunca e segretario cittadino della Margherita), a sua volta fratello di Raffaele Achille (sindaco di Teano). Diplomata al Liceo Linguistico “L . Da Vinci” di Vairano Scalo, si è laureata con 110 e lode in Scienze della comunicazione all’Università degli Studi di Salerno, con una tesi di laurea sulle differenze comunicative del linguaggio politico tra Ciriaco De Mita e Bettino Craxi.
Ha avuto una relazione con Francesco Nicodemo, ex dirigente del Partito Democratico vicino a Matteo Renzi, del cui staff di comunicazione fece parte quando questi era Presidente del Consiglio. La coppia ha avuto un figlio: Davide.Dal 2023 è sposata con lo scrittore e giornalista Massimiliano Coccia.
Ha più volte dichiarato la sua vicinanza politica a Ciriaco De Mita, che in passato ha definito “il mio mito”. Cresciuta politicamente nel Partito Popolare Italiano e nella Margherita di Francesco Rutelli, di cui nel marzo 2005 al Congresso di Napoli viene eletta presidente federale dei Giovani della Margherita.
Dopo la vittoria di Walter Veltroni alle primarie del Partito Democratico, a novembre 2007 viene nominata da quest’ultimo Responsabile nazionale Giovani nella Segreteria nazionale del Partito Democratico. Alle elezioni politiche del 2008 è stata eletta alla Camera dei deputati, tra le liste del Partito Democratico nella circoscrizione Campania 2 come capolista. Dopo la sconfitta del PD alle politiche 2008, viene nominata da Veltroni Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive nel suo Governo ombra del Partito Democratico, ruolo che ricopre dal 9 maggio 2008 al 21 febbraio 2009. In questo periodo viene considerata vicina alla corrente “AreaDem” del Vicesegretario PD Dario Franceschini.
Nel 2012 ha sostenuto la mozione di Pier Luigi Bersani alle primarie del centro-sinistra “Italia. Bene Comune”, esprimendosi, tramite Twitter, contro la mozione dell’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Alle elezioni politiche del 2013 è stata ricandidata a Montecitorio, tra le liste del PD nella medesima circoscrizione, risultando nuovamente eletta.Il 5 giugno 2013 viene scelta come responsabile nazionale della Legalità del Partito Democratico, nella nuova Segreteria nazionale guidata dal “reggente” Guglielmo Epifani, nel frattempo avvicinatasi a Matteo Renzi. Il 9 dicembre 2013 diventa membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, con a capo il nuovo segretario nazionale del PD Matteo Renzi, con il ruolo di Responsabile nazionale della Legalità e Sud.
Ad aprile 2014, in vista delle elezioni europee di quell’anno, viene candidata come capolista del Partito Democratico nella circoscrizione Italia meridionale (che raccoglie le regioni dell’Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) dal segretario del PD Renzi. La sua candidatura venne accolta freddamente dai dirigenti del partito, preferendo una dal territorio come quella di Andrea Cozzolino. Viene eletta con 224.003 preferenze; tra i candidati del PD fa meglio di lei solo Gianni Pittella (234.011 voti). Si ricandida alle elezioni europee del 2019 tra le liste del PD, nella medesima circoscrizione, ma non da capolista, venendo comunque eletta in quarta posizione con 79.248 preferenze.Il 18 gennaio 2022 viene eletta tra i 14 vicepresidenti del Parlamento europeo, ottenendo 527 voti. Subentra come vicepresidente in rappresentanza dell’Italia a Fabio Massimo Castaldo ed è la seconda donna a ricoprire tale ruolo per l’Italia dopo Roberta Angelilli.
Nel maggio del 2024, in occasione delle elezioni europee, viene ricandidata nella lista del PD per la circoscrizione meridionale in terza posizione. Viene quindi rieletta, ancora in quarta posizione, con oltre 122.000 preferenze. Il 16 luglio dello stesso anno, viene rieletta vicepresidente del Parlamento europeo, con 504 voti.
Elly Schlein ha impartito agli eurodeputati del Pd l’ordine largamente disatteso di un’astensione critica, forse per non distanziarsi troppo dal no dei pentastellati di Giuseppe Conte e dei rossoverdi, con i quali in Italia è “testardamente” fiduciosa di costruire l’alternativa al centrodestra. All’astensione ordinata personalmente dalla segretaria ai suoi eurodeputati telefonicamente, uno per uno, si sono attenuti in undici, compresa -all’ultimo momento- Lucia Annunziata, che così ha impedito ai dieci che hanno votato a favore del riarmo, a cominciare dal presidente del partito Stefano Bonaccini, di trovarsi in maggioranza. In caso contrario qualcuno al Nazareno avrebbe potuto forse reclamare le dimissioni della segretaria, a poco più di due anni dall’elezione e a due dalla scadenza congressuale del mandato.
Federico Geremicca sente aria di “scontro” congressuale anticipato, visto il voto del Pd che si è isolato nel gruppo socialista europeo favorevole al riarmo, e vede una lotta al femminile tra la Schlein e Pina Picierno, vice presidente del Parlamento europeo e schieratissima per il riarmo.
“Chi contrapporre a Elly Schlein?”, si è chiesto Geremicca. “Immaginando che non sia più possibile riproporre i “soliti noti”, ci si guarda intorno, ed è un po’ che apparsa all’orizzonte una ormai “nemica giurata” della segretaria. Toni netti come lei, donna come lei, giovane come lei: non è ancora un investimento politico, ma nelle ultime settimane l’opposizione “riformista” ha cominciato a guardare co occhi diversi la battagliera Pina Picierno”.
Vi è tuttavia una condizione forse irrinunciabile per un successo della Picierno sulla Schlein. L’ha realisticamente indicata Luigi Zanda, nella già ricordata intervista alla Stampa, chiedendo un congresso straordinario senza più la pratica statutaria delle primarie per la segreteria aperte ai non iscritti al partito.
In pratica, secondo Geremicca e Zanda, il Pd sarebbe con la Picierno.