“Sul tema della sicurezza sul lavoro e delle morti bianche – su cui per otto anni ho avuto la delega all’interno del Comitato economico e sociale europeo – prima ancora delle norme, occorre costruire una cultura che faccia guardare alla sicurezza come a un benefit e non a un costo. E che sia una questione principalmente culturale lo sosteneva, anni fa, Remo Zucchetti – un’autorità in questo campo: questo implica che bisogna farne una materia scolastica in modo che già da bambini si impari a riconoscerla come un’opportunità su cui investire. Il problema in Italia, infine, è che ci sono pochi controlli e che l’azione di controllo è frastagliata, divisa tra Stato e Regioni”.
Lo ha detto Renata Polverini, già segretaria generale dell’UGL, presidente della Regione Lazio e candidata alle Europee da Forza Italia per la circoscrizione Centro, intervenuta a The Watcher Poll, il format di The Watcher Post.
“Sulla sanità, durante la crisi pandemica, l’Europa non è riuscita ad attrezzare una risposta comune perché la materia è delegata ai singoli paesi e in Italia alle regioni che purtroppo hanno costruito 21 sistemi sanitari diversi, nei quali la tutela del diritto costituzionale alla salute, spesso, non è piena. La sfida del futuro dell’Unione è che il questo diritto sia difeso e concretizzato allo stesso modo per tutti i cittadini europei”.
“Le altre due sfide sono senza dubbio la costruzione di una Difesa comune e di un’Unione che sia patria delle giovani generazioni del futuro”, ha concluso Polverini.