Catalano (Corte dei Conti): “Il dialogo è essenziale per una funzione di controllo efficace”Baretta (Comune di Napoli): “Riorganizzazione partecipate passaggio cruciale per amministrazione”
NAPOLI – “I ruoli di revisore degli enti locali e quello di revisore degli organismi partecipati degli enti locali richiedono un livello elevato di professionalità e preparazione perché i profili di responsabilità sono molto alti. Per questo vogliamo fornire ai colleghi un supporto di formazione qualificata, soprattutto a quelli più giovani. Un settore di nicchia ma molto gratificante perché consente di seguire gli aspetti delle società di capitali anche dall’osservatorio privilegiato dell’ente pubblico con norme che spesso si accavallano tra pubblico e privato”. Lo ha dichiarato Gianluca Battaglia, consigliere Odcec di Napoli nel corso del convegno “Il revisore pubblico: tra Enti Locali e organismi partecipati” promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.L’importanza del ruolo dei revisori è stata riconosciuta anche da Marco Catalano, consigliere della Corte dei Conti: “Il dialogo tra noi e i revisori dei conti deve necessariamente esserci soprattutto per le funzioni di controllo che svolgono per verificare eventuali sprechi di denaro pubblico. I revisori sono l’interfaccia, insieme al segretario comunale, per l’amministrazione della sezione di controllo per ciò che riguarda gli equilibri di bilancio e con le Procure regionali per ciò che riguarda gli sprechi. Figure indispensabili perché aiutano l’amministrazione e i controllori stessi. La Campania e i suoi enti locali stanno andando sulla buona strada mettendosi al passo con altre regioni”.La condivisione delle esperienze è centrale per Daniele D’Ambrosio, amministratore unico Napoli Servizi spa: “C’è grande attenzione da parte dell’Ordine alla formazione dei colleghi su argomenti molto delicati come questi. Grazie a queste iniziative può essere possibile condividere esperienze tra amministratori e revisore al fine di imparare a limitare le responsabilità di chi presta la propria opera per un’amministrazione pubblica in quello che è un ruolo di congiunzione tra cittadini e autorità di cui il professionista è mediatore”.L’appeal per i giovani professionisti è stato sottolineato da Vincenzo Piccirillo, presidente dell’Ugdcec di Napoli: “Con i controlli dei revisori degli enti locali e delle aziende partecipate la nostra categoria svolge un ruolo fondamentale nell’interesse del corretto impiego di risorse pubbliche. I giovani devono approcciarsi a uno degli aspetti della nostra professione più importante. Specializzarsi in questo campo è fondamentale sia per gli enti locali ma anche per il futuro dei professionisti. Serve un ricambio generazionale in tal senso e noi giovani siamo pronti a dare il nostro contributo”.Nel corso del dibattito Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli ha evidenziato che “la riorganizzazione delle società partecipate del Comune di Napoli rappresenta un passaggio cruciale per garantire maggiore efficienza e sostenibilità alla macchina amministrativa. Il percorso, che verrà completato entro giugno, richiede un’attenta pianificazione e l’adozione di misure mirate a ottimizzare la gestione e il controllo di queste realtà strategiche per la città. Data la complessità e la specificità delle operazioni da attuare, riteniamo fondamentale il coinvolgimento dei dottori commercialisti, il cui contributo sarà determinante per assicurare un processo trasparente, efficace e conforme alle normative. La loro esperienza e professionalità saranno preziose per affrontare al meglio questa fase di ristrutturazione, con l’obiettivo di rendere le partecipate più efficienti e funzionali ai bisogni della comunità napoletana”.Due le esperienze portate all’attenzione dell’uditorio: Giovanni Iaccarino, commercialista e revisore del Comune di Ailano (Ce): “Il revisore dei conti è un organo di controllo e vigilanza delle attività amministrative che riveste un rilievo particolare alla luce degli adempimenti relativi all’attuazione del Pnrr. Compito delicato che richiede grande attenzione anche per i tempi ristretti imposti dall’UE con una dead line prevista il 30 giugno 2026. Gli enti locali della Campania stanno lavorando sodo seppur scontando deficit strutturali, specie in termini di risorse umane, che comportano difficoltà oggettive”.Fabrizio Flammia, commercialista e revisore del Comune di Tocco Caudio (Bn): “La Campania rispetto alle altre regioni, grazie all’impegno dei piccoli comuni, è riuscita a registrare dati importanti per ciò che riguarda l’attuazione del Pnrr. Il nostro ruolo come anello di congiunzione tra enti, cittadini e organi giudiziari, risulta determinante per favorire il rilancio economico e sociale della nostra comunità”.