Putin e Kursk: ‘Kiev avrà una degna risposta’

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La ‘mossa del cavallo’ dell’Ucraina che da nazione invasa è diventata invasore con l’offensiva nella regione frontaliera russa di Kursk, arrovella gli analisti di mezzo mondo. Kiev non dichiara, il generale Oleksandr Syrskyi, l’ufficiale dallo sguardo di ghiaccio che preferisce il silenzio alle parole, è il regista del blitz.

“Sono costantemente in contatto con il comandante in capo Oleksandr Syrskyi. Ricevo resoconti sulla situazione in prima linea e sulle nostre operazioni nella regione di Kursk. Nonostante battaglie difficili e intense, le nostre forze continuano ad avanzare nella regione di Kursk e il nostro “fondo di scambio” sta crescendo”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che aggiunge: “Settantaquattro comunità sono sotto il controllo ucraino. Si stanno portando avanti ispezioni e misure di stabilizzazione. Continua l’elaborazione di soluzioni umanitarie per questi territori. Sono grato ai nostri guerrieri per il loro eroico servizio. Continuano i preparativi per i prossimi passi”.

Ha puntato su velocità e distaccamenti mobili per allargarsi sul terreno.  Nelle intenzioni di Kiev è possibile, ma sulla Russia rischia di ottenere l’effetto contrario aumentandone l’ostilità. È un percorso preparato nel tempo. Gia nel 2023 in alcuni documenti di intelligence statunitense si parlava dell’intenzione ucraina di sconfinare in Russia che subisce niente altro che un danno di immagine, visto che  ha agito l’esercito regolare ucraino in modo pesante a differenza di altri blitz in terra russa, come a Belgorod, dove operarono sabotatori e reparti paramilitari. Strategicamente Mosca non subisce granché, poi sono state  utilizzate alcune delle forze migliori a disposizione ma già provate da oltre due anni di guerra, probabilmente più necessarie come riserva sul fronte del Donbass.  Kiev la ritiene un’operazione strategicamente importante, ma ha esclusivamente  un peso più simbolico che altro. Volodimir Zelenski è disperato e ha necessità di mostrare dei risultati. Il suo esercito ha conquistato 1.000 chilometri quadrati ma con una profondità di soli 40 chilometri.

Crosetto condannato l”invasione” ucraina della Russia: “Nessun Paese deve invadere un altro Paese”,  mettendo sullo stesso piano Kiev e Mosca e dimenticando che l’invasione di Putin è stata molto aggressiva e finalizzata alla conquista di territori mentre quella ucraina è una controffensiva volta unicamente a rafforzare il potere di Zelensky al futuro tavolo della trattativa. L’uscita di Crosetto ha entusiasmato il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha subito esultato, e ha ricevuto l’appoggio del  ministro degli Esteri, Antonio Tajani.  Certamente non sarà contento il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sempre fatto del pieno appoggio all’Ucraina, in un quadro di forte coesione con l’Europa e con l’America democratica, la carta identitaria dell’Italia migliore.  La premier ha fatto trapelare il suo silenzioso dissenso da Crosetto ma poi è partita per le vacanze.  

“L’Occidente sta conducendo una guerra contro la Russia usando le forze ucraine”,  ha detto  il presidente russo, Vladimir Putin: “Il nemico, con l’aiuto dei suoi padroni occidentali, sta eseguendo i loro ordini,  l’Occidente è in guerra con noi usando gli ucraini”.

“Il nemico riceverà una degna risposta e non c’è dubbio che raggiungeremo tutti i nostri obiettivi”, ha aggiunto Putin sottolineando che “le perdite per i militari ucraini sono aumentate drammaticamente, in modo particolare per le unità più capaci che il nemico invia al nostro confine”. Il compito principale del ministero della Difesa è quello di “spingere fuori il nemico dal nostro territorio”, ha aggiunto in dichiarazioni trasmesse dalle televisioni russe.

Il presidente russo ha aggiunto che l’incursione delle forze ucraine nella regione di Kursk rappresenta un tentativo di Kiev di fermare l’avanzata russa nel Donbass e di ottenere vantaggi in eventuali, futuri, colloqui di pace. Secondo lo zar, gli ucraini speravano di provocare disordini pubblici in Russia con questo attacco ma – ha aggiunto – non sono riusciti a raggiungere questo obiettivo. Putin ha, infatti, sottolineato che dall’inizio dell’incursione nel Kursk è cresciuto il numero di volontari pronti a unirsi alle forze armate russe. E ha assicurato che l’operazione nelle regioni orientali dell’Ucraina andrà avanti a prescindere. “È ovvio che il nemico continuerà a cercare di destabilizzare la situazione nella zona di confine per cercare di destabilizzare la situazione politica interna del nostro Paese”, ha osservato Putin.

Secondo il bollettino di guerra russo, la profondità della penetrazione nemica nel territorio della regione di Kursk è di 12 chilometri, la larghezza lungo il fronte è di 40 chilometri. Lo ha affermato il governatore regionale ad interim Aleksej Smirnov rivolgendosi al presidente russo Vladimir Putin nel corso della riunione operativa. “La profondità della penetrazione nemica nel territorio della regione di Kursk è di 12 chilometri, la larghezza lungo il fronte è di 40 chilometri”, ha riferito Smirnov. Il governatore di Kursk ha anche accusato le forze ucraine di avere usato armi chimiche nella loro avanzata. Parlando in videoconferenza in un incontro con il presidente Vladimir Putin, Smirnov ha affermato che alcuni “agenti di polizia e il capo di una comunità rurale sono rimasti intossicati” quando sono stati colpiti  nel distretto di Belovo dal fuoco dell’artiglieria ucraina, che ha usato appunto “armi chimiche”. Inoltre, circa 121 mila cittadini della regione russa di Kursk sono stati costretti a evacuare e abbandonare le loro abitazioni. Altri sfollati dalla regione di confine russa di Kursk arrivano in centri di accoglienza temporanea nella regione di Mosca in seguito all’incursione ucraina. Il ministero ha affermato che circa 200 sfollati sono arrivati nei centri martedì 13 agosto, una settimana dopo il primo ingresso delle truppe ucraine a Kursk. 

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