Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato di monitorare “attentamente” l’ascesa dei partiti di estrema destra in Europa e in particolare in Francia dopo le elezioni europee: “La maggioranza sarà pro-europea e pro-ucraina ma possiamo vedere lo slancio dei partiti di destra che guadagnano popolarità. Sembra che col tempo i partiti di destra arriveranno alle calcagna dei partiti pro-europei e stiamo seguendo da vicino questo processo”.
La linea politica degli avversari di Le Pen considera che né la Francia né l’Europa possono fidarsi: affondano le loro radici nella Francia di Vichy, sono stati finanziati da Putin, sono contro l’Ucraina, ambigui sulla NATO, decisi a fare implodere l’Unione europea.
Le Pen può vincere le elezioni e vanno sostenuti tutti i candidati in grado di battere l’estrema destra. Battendo Le Pen battiamo anche Putin, considera chi è vicino a Macron. Il semestre ungherese farà danni limitati perché il lavoro legislativo comincerà in gennaio, ma senza dubbio come simbolo è molto negativo. Le elezioni americane avranno effetti in tutto il mondo.
Sulla situazione in Francia, dove il presidente Emmanuel Macron, dopo che il suo partito ha ottenuto meno della metà dei voti della destra radicale di Marine Le Pen ha sciolto l’Assemblea nazionale e convocato nuove elezioni legislative, Peskov ha detto che “È una questione interna della Repubblica francese. Non vorremmo interferire in questi affari interni. Contrariamente alle calunnie che a volte sono diffuse in Europa e in America, noi non interferiamo negli affari interni di altri paesi. Tuttavia, Mosca osserverà “da vicino le conseguenze delle elezioni. Soprattutto tenendo conto, diciamo, dell’atteggiamento estremamente ostile della leadership francese nei confronti del nostro paese”.
Più diretto è stato il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin: alle elezioni europee Macron e Scholz che “contrariamente ai loro interessi nazionali” hanno coinvolto Francia e Germania nella guerra in Ucraina “hanno perso miseramente”. Lo ha scritto su Telegram. “I risultati in Francia e Germania sono prevedibili. L’economia è stagnante, c’è una crisi migratoria”, ha aggiunto accusando Macron e Scholz di “aggrapparsi al potere con tutte le loro forze” mentre “è giusto che si rassegnino e smettano di prendersi gioco dei cittadini dei loro Stati”.
Fa eco Dmitry Medvedev, ex presidente e vice segretario del Consiglio di sicurezza, secondo il quale le sconfitte elettorali per i leader francese e tedesco sono una conseguenza della loro “inetta politica di fornire sostegno alle autorità dell’Ucraina a spese dei loro cittadini e delle loro idiote politiche riguardo all’economia e alla migrazione”. Il riferimento è a Stepan Bandera, leader nazionalista che durante la seconda guerra mondiale collaborò con il Terzo Reich. “Vedrete cosa arriverà ancora”, conclude Medvedev.
Prima o poi si arriverà alla costruzione di un’Europa confederale, sotto la guida di quei partiti politici che sono stati denominati prima populisti, poi sovranisti, poi conservatori, ma si tratta di una destra nazionale solidarista, che ha molte sfaccettature, ma che, come in Francia, converge nella volontà di restituire un destino all’Europa. Non è più possibile un’Europa in cui solo alcuni si chiudono in una stanza per scegliere il presidente della Commissione e per lottizzare le istituzioni senza tener contro del valore degli Stati, che si pesano e non si valutano in modo pregiudizialmente ideologico. Non può più esistere un’Europa con Stati di serie A e di serie B, tutti devono essere di serie A. L’Europa deve cercare una coesione che la sottragga da un lato al ricatto che viene da oriente con Russia e Cina, e dall’altro al ricatto che viene dagli Usa, che si trovano anche loro in una decadenza senza precedenti.