Quale tutela alla frontiera europea per i minori stranieri non accompagnati?

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La Rete europea contro il razzismo (ENAR) si è unita a 28 organizzazioni per denunciare che il Patto dell’UE sulla migrazione e l’asilo rischia di non riuscire a proteggere i minori non accompagnati alle frontiere europee. Secono lo studio da loro condotto denominato “Safeguarding the Rights of Unaccompanied Children at EU Borders under the EU Pact on Migration and Asylum Joint NGO analysis and recommendations”, nonostante il recente Patto dell’UE preveda una serie di garanzie per proteggere i minori non accompagnati, nella realtà è probabile che li esponga ancora più a rischi. I conflitti prolungati, la violenza, la persecuzione e le difficoltà economiche spingono ogni anno migliaia di minori, spesso non accompagnati, a intraprendere pericolosi viaggi verso l’Europa. Secondo Eurostat, nel 2023, 41.525 minori non accompagnati hanno presentato domanda di asilo per la prima volta in paesi dell’UE, con 23.630 richieste nei primi nove mesi del 2024 (Safeguarding-the-Rights…). Tuttavia, durante questi spostamenti e anche dopo l’arrivo in Europa, questi minori sono esposti a violazioni dei diritti umani, incluse violenze fisiche e psicologiche, detenzioni arbitrarie e “pushback” (riammissioni forzate). Nonostante le garanzie proclamate dal Patto UE su Migrazione e Asilo, molte disposizioni rischiano di perpetuare prassi problematiche già in atto, minacciando ulteriormente la protezione dei minori non accompagnati (Safeguarding-the-Rights…). I “pushback” e altre forme di abuso, tra cui violenze fisiche e psicologiche, sono documentati in diverse frontiere europee. Circa il 70% dei minori che hanno cercato di entrare in Grecia nel 2023 ha denunciato episodi di violenza da parte delle autorità di frontiera. Questi abusi includono furti, privazione di necessità essenziali e detenzioni informali (Safeguarding-the-Rights…). La mancanza di risorse e il ritmo accelerato delle procedure compromettono l’identificazione delle vulnerabilità dei minori e l’assessment accurato delle loro necessità. Ad esempio, la Grecia ha registrato 1.024 dispute sull’età tra il 2021 e il 2023, con il 37% dei soggetti successivamente riconosciuti come minori(Safeguarding-the-Rights…).Nonostante il divieto di detenzione di minori sancito da trattati internazionali, il Patto UE non introduce un divieto uniforme. I minori possono essere detenuti per periodi prolungati, fino a 18 settimane, in contesti di screening o procedure di frontiera, esponendoli a ulteriori traumi(Safeguarding-the-Rights…).Le attuali prassi di gestione dei confini mancano di meccanismi indipendenti e funzionali per monitorare il rispetto dei diritti umani, soprattutto in aree non ufficiali o in contesti di detenzione informale(Safeguarding-the-Rights…).

Le organizzazioni firmatarie del report suggeriscono una serie di interventi urgenti per migliorare la tutela dei minori non accompagnati: Adozione di politiche guidate dal “best interest” del minore: Accesso garantito alle procedure di asilo con processi sensibili alle necessità dei bambini.Proibizione della detenzione: Sviluppare alternative sicure e adeguate per l’accoglienza, garantendo l’accesso all’istruzione e al supporto psicologico. Miglioramento delle risorse per lo screening e l’accoglienza: Formazione specifica del personale e l’adozione di standard multidisciplinari per le valutazioni dell’età. Monitoraggio indipendente: Creazione di meccanismi realmente indipendenti per controllare i trattamenti riservati ai minori durante le procedure di frontiera.Promozione di vie sicure: Espansione delle opportunità di reinsediamento e ricongiungimento familiare, con particolare attenzione ai minori(Safeguarding-the-Rights…). Mentre l’Europa si prepara a implementare il Patto UE su Migrazione e Asilo, è cruciale che vengano adottate misure per rispettare i diritti dei minori non accompagnati. Questi bambini rappresentano uno dei gruppi più vulnerabili e, senza interventi mirati, rischiano di affrontare ulteriori violazioni in un sistema che dovrebbe proteggerli. La sfida principale sarà trasformare le attuali disposizioni in azioni concrete che rispettino i principi di equità e umanità, garantendo un futuro più sicuro per tutti i minori che cercano rifugio nell’Unione Europea

Paolo Iafrate

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