Riconfermata in Europa l’alleanza a tre

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L’alleanza a tre ( popolari. Socialisti , liberali) che ha governato nell’ultimo decennio in UE è stata riconfermata. I leader di Francia, Germania, Grecia, Polonia, Spagna e Olanda, si sono accordati sulle nomine ai vertici dell’Ue. Domani i 27 tra capi di Stato e di governo, saranno chiamati a votare per convalidare la scelta con voto a maggioranza. La nostra Premier è stata informata ad accordo siglato. Possiamo tranquillamente affermare che l’alleanza tripartitica nasce anche come un patto per arginare l’ultra destra . Del resto la maggioranza uscente , filo atlantista è stata riconfermata dalla maggioranza degli elettori europei. Il sogno dell’ultra destra di sconfiggere i partiti uscenti e dar vita ad una maggioranza diversa che cambiasse l’assetto dell’Ue, è fallito. Il fronte europeista è compatto e deciso a perseguire gli obiettivi con i programmi illustrati durante la campagna elettorale, uniti da un unico collante : no all’ultra destra . L’Europa andrà avanti per la sua strada finora percorsa e non la cambierà quale che sia il governo in carica in Francia. Del resto Macron sciogliendo il Parlamento ha detto che tocca ai francesi decidere da quale parte della storia vogliono stare. Anche alla nostra Premier, ironia della sorte, tocca lo stesso dilemma. Giorgia Meloni segretamente aveva coltivato il sogno che se avessero le destre vinto in Europa, avrebbe costretto il partito popolare a trattare con il suo partito dei Conservatori, per decidere sulle nomine ai vertici europei.Ma è rimasto un sogno . La realtà è ben diversa e allora deve ricorrere ad un piano B . Come avevamo ipotizzato in un articolo di qualche settimana fa, la Premier dovrà scegliere. Voterà a favore della Von der Leyen, Costa, Kallas , dopo aver detto pubblicamente che non si sarebbe mai alleata con i socialisti?Oppure , essendo stata messa da parte continuerà nell’isolamento con il rischio concreto di isolare politicamente l’Italia. A questo punto non le resta che negoziare con la Von der Leyen, una delle molte vicepresidenze per il futuro commissario italiano, tenendo conto che queste vengono acquisite in modo automatico da tutti i grandi Paesi. In attesa di conoscere le mosse della Premier in seno al Consiglio d’Europa , esaminiamo il suo piano interno al Parlamento europeo. Il Presidente della Commissione dopo la nomina fatta dai membri del Consiglio d’Europa dovrà essere eletto dal Parlamento a scrutinio segreto. Popolari, socialisti e liberali hanno la maggioranza. Ma il voto è segreto e il candidato potrebbe finire vittima dei franchi tiratori.Socialisti e liberali hanno manifestamente dichiarato che non vogliono alcun appoggio dalla destra. Ma alla Von der Leyen potrebbe convenire riservarsi un ancora di salvezza, nel qual caso rappresentata dai Conservatori di Giorgia Meloni. Ma la pregiudiziale anti conservatori è molto forte tra la maggioranza del neo eletto Parlamento.I Verdi, del resto hanno già detto di essere pronti all’appoggio esterno in cambio della continuazione della politica green. A questo punto la Meloni non potrà dare pubblicamente il suo appoggio , a meno che non voglia spaccare la destra e perdere la sua leadership. Possiamo tranquillamente affermare che la Meloni , qualsiasi scelta faccia ha solo da perdere? E con lei rischiare l’isolamento politico del nostro Paese? Le risposte le avremo a breve. Basta attendere ed avere pazienza.

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