Rino Formica e la strada pericolosa presa da Meloni nei rapporti con Trump

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In un’intervista rilasciata a La Stampa, Rino Formica, ex socialista e ministro, ha espresso preoccupazione per i rischi che l’Italia sta correndo nei rapporti con gli Stati Uniti sotto la guida di Giorgia Meloni. Secondo Formica, “dal 1945 sino a poche settimane fa siamo stati dentro un’alleanza politica e strategica con gli Stati Uniti. Ma ora l’America di Trump non vuole più alleati. Vuole clienti dei loro affari: è una grande novità, che spiega la nuova stagione.”

“Dopo la strage del Rapido 904 affermai che l’Italia aveva vissuto in uno stato di sovranità limitata, che aveva finito per depotenziare la capacità dei nostri Servizi. Quasi fosse lesa maestà nei confronti degli Stati Uniti, Giovanni Spadolini si imbufalì e il presidente del Consiglio Craxi fu costretto a convocare un vertice riservato.”

Durante quel vertice, Giulio Andreotti fornì una testimonianza storica cruciale: “Ci disse testualmente: sì, per 40 anni siamo stati un Paese a sovranità limitata rispetto agli Stati Uniti.” Andreotti svelò inoltre l’esistenza della Circolare Trabucchi, emanata nel 1960, che garantiva totale extraterritorialità alle basi americane sul suolo italiano. Un simbolo del rapporto asimmetrico tra i due Paesi.

Sigonella e il confronto con l’oggi
Secondo Formica, il parallelo con la vicenda di Sigonella del 1985 non regge. “Quella vicenda stava dentro una dialettica tra Paesi aderenti alla stessa Alleanza. In quella occasione il governo Craxi non fece una prova di forza, ma pretese il rispetto della sovranità italiana, delle leggi italiane e della Costituzione italiana. Senza per questo mettere in discussione il rapporto di fondo tra l’Italia, la Nato, gli Stati Uniti e l’Europa.”

Oggi, invece, il contesto è mutato. “Stiamo entrando in una fase nella quale il rapporto con gli Stati Uniti non è più un rapporto tra alleati. Perché gli Stati Uniti della nuova amministrazione di fatto non vogliono alleati,” ha dichiarato Formica. La posizione americana, secondo l’ex ministro, mina il concetto di collaborazione sovranazionale: “Gli USA rifiutano di affrontare il costo di un’alleanza, che consiste sempre nel creare una sovranità dell’alleanza stessa. Senza sovranità comune, resta solo una momentanea convergenza di interessi.”

Formica, nell’intervista a La Stampa, evidenzia un pericolo imminente per il ruolo dell’Italia nello scenario internazionale. In passato, la condizione di sovranità limitata era giustificata da equilibri politici e strategici. Oggi, invece, rischia di trasformarsi in pura sudditanza economica e politica.
Attualmente gli Usa «rifiutano di affrontare il costo di un’alleanza, che consiste sempre nel creare una sovranità dell’alleanza stessa. Senza sovranità comune, resta solo una momentanea convergenza di interessi. Ecco quello che vuole Trump: una combine momentanea di interessi. La condivisione politica ed istituzionale tra alleati non interessa più: ecco la vera novità, ma non è poco. Nessuno è in grado di capire quel che accadrà dopo il 20 gennaio. Trump, oltre ad essere un personaggio stravagante e un solista reazionario, non ha il pudore di contraddirsi anche durante lo stesso discorso. E tuttavia in questa confusa trasferta della presidente del Consiglio negli Usa, si è capita una cosa: Trump ha detto che Meloni ha preso d’assalto l’Europa. Che vuol dire? Perché lo ha detto? La presidente del Consiglio italiana gli ha presentato una posizione sfascista dell’Europa? ».

Per questo, riflette Formica nel colloquio con Fabio Martini, «il rapporto di sovranità limitata era accettato da tutti: governi e opposizione. Finché l’Europa era divisa in due blocchi, Italia portava il peso che le derivava dalla sua collocazione geografica: era un Paese di frontiera. Nel quale era presente un grande partito, il Pci, rappresentativo dello Stato col quale l’Italia era in guerra fredda. Ma il Pci rinunciò a svolgere una politica oltranzista contro i governi, nella realistica accettazione della divisione dell’Europa. Ma oggi è cambiato tutto e Meloni deve ben valutare prima di prendere strade pericolose».

“Meloni deve ben valutare prima di prendere strade pericolose,” ha ammonito l’ex ministro. La sfida per l’Italia sarà mantenere una posizione dignitosa. Senza cedere completamente alle logiche di convenienza imposte da una superpotenza sempre più distante dal concetto di alleanza paritaria.

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