Roberta Metsola si regala il bis. E lo fa con un record. Per la prima volta nella storia del Parlamento Europeo il presidente viene eletto al primo turno con una maggioranza ‘bulgara’. La maltese ha ricevuto 562 su 720 voti disponibili. L’incarico di guidare, nuovamente, l’Unioncamere è frutto di un accordo tra Ppe, S&D e Renew, ma non sono mancati consensi trasversali. Il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) ha annunciato ieri a tarda sera, dopo una riunione del gruppo a Strasburgo, che la stragrande maggioranza dei suoi membri avrebbe votato a favore della rielezione dell’attuale presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. A sfidarla solo la spagnola Irene Montero, esponente di Podemos, candidata dal gruppo The Left, che ha ottenuto 61 voti. “Sarà una Camera faro di democrazia, di diritti, di protezione per i giornalisti, di libertà”, ha detto nel suo primo discorso la neo-presidente del Parlamento europeo per un secondo e ultimo mandato. Ha dedicato spazio alla condizione femminile, e ha ricordato, tra le altre, Giulia Cecchettin e fatto riferimento a tanti italiani: De Gasperi, Falcone e Borsellino. “Non possiamo lasciare l’Europa un posto migliore se troppe donne non riescono ancora a sentirsi parte di essa. Troppe donne vengono ancora maltrattate, picchiate, uccise nella nostra Europa. Troppe donne lottano ancora per i diritti. Troppe donne guadagnano ancora meno degli uomini per lo stesso lavoro. Troppe donne hanno ancora paura. Questa deve diventare anche la loro Europa”, ha detto Metsola. “Possiamo costruire l’Europa sognata da Simone Veil e Nicole Fontaine. L’Europa che Marie-Skodowska-Curie non e’ stata in grado di sfruttare appieno. L’Europa che Giulia, Pelin, Ana Vanessa, Daphne e tante altre donne non potranno mai vedere. Lo faremo per loro, per tutti coloro che non possono parlare e per tutti coloro che verranno dopo.So che insieme lasceremo l’Europa migliore di come l’abbiamo trovata”, ha aggiunto. “Non dobbiamo avere paura”, come diceva “Karol Wojtyla. Non dobbiamo temere di fronteggiare gli autocrati”, ha detto Metsola alla plenaria di Strasburgo. “La politica della speranza è a portata di mano, ma per crearla dovremo trovare modi per rafforzare comunità e famiglie. Il tempo di cominciare è ora. L’Europa è speranza, l’Europa resta la risposta. Viva l’Europa”, conclude. Il presidente del Parlamento europeo viene eletto e rimane in carica per un periodo rinnovabile di due anni e mezzo. Durante ogni legislatura, una prima elezione si tiene solitamente a luglio, subito dopo l’elezione del nuovo Parlamento, e una seconda elezione di medio termine si tiene due anni e mezzo dopo, a gennaio. Il presidente viene eletto in base alle candidature proposte dai gruppi politici, ma possono anche essere nominate da un ventesimo (38) dei membri del Parlamento. Le elezioni si tengono a scrutinio segreto, con un massimo di quattro turni. Per essere eletto il candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti espressi, ovvero il 50% più uno. Se il numero di candidati per l’elezione del presidente, dei vicepresidenti e dei questori è inferiore o uguale ai seggi da ricoprire, l’elezione può essere tenuta per acclamazione, a meno che un numero di membri pari ad almeno 150 non richieda una votazione a scrutinio segreto. Dopo l’elezione della presidente, il Parlamento eleggerà anche 14 vicepresidenti e 5 questori che vengono eletti in un’unica votazione a maggioranza assoluta dei voti espressi. Se il numero dei candidati eletti è inferiore a 14, si tiene una seconda votazione per assegnare i seggi rimanenti alle stesse condizioni. Se è necessaria una terza votazione, una maggioranza relativa è sufficiente per coprire i seggi rimanenti.