La Corte costituzionale rumena «annulla l’intero processo elettorale per eleggere il presidente romeno», incluso il primo turno del 24 novembre, dove il candidato nazionalista Calin Georgescu aveva ottenuto una sorprendente vittoria. Il secondo turno, previsto per domenica, viene sospeso. La motivazione? «Garantire la validità e la legalità» del voto, ha dichiarato la Corte, chiedendo che tutto venga rifatto da zero.
Dietro questa decisione, un’ombra inquietante: l’ingerenza di Mosca. Documenti desecretati dal Consiglio supremo di Difesa rivelano che l’intera campagna elettorale di Georgescu potrebbe essere stata orchestrata da attori russi attraverso TikTok e Telegram. Una rete di oltre 25.000 account, di cui 800 attivi dal 2016, avrebbe improvvisamente iniziato a promuovere Georgescu a novembre, coordinandosi in maniera «altamente organizzata». I video, realizzati con il supporto di influencer reclutati a pagamento, sono stati visualizzati fino a mezzo milione di volte, con il misterioso romeno associato alle criptovalute noto come Bogpr, che avrebbe finanziato la campagna con 381.000 dollari.
Il portavoce della Commissione Europea, Thomas Reigner, ha dichiarato che TikTok dovrà «congelare e conservare» i dati relativi al processo elettorale per consentire un’analisi approfondita sull’integrità del voto.
Calin Georgescu, della destra identitaria, ha conquistato il 23% dei voti al primo turno. Durante la campagna è stato criticato per aver elogiato Vladimir Putin come un «leader e patriota» e promesso di interrompere gli aiuti romeni all’Ucraina. Le accuse di manipolazione, tuttavia, non sembrano scuotere il candidato. In un’intervista alla Bbc, Georgescu ha liquidato le indagini come «bugie» alimentate dalla «paura di vedere i romeni riprendersi il loro Paese, la loro vita e la loro dignità».
Il candidato ha dichiarato di non aver speso nulla per la propria campagna, ma i servizi segreti sostengono che il costo reale superi il milione di euro. Tra i finanziatori sospetti, emerge ancora una volta Mosca, con indizi di riciclaggio e corruzione.