Rosa Feola incanta il Teatro Argentina un viaggio raffinato nella romanza da salotto

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Giovedì 10 aprile il Teatro Argentina di Roma ha aperto le sue porte a una serata d’eccezione: per la prima volta ospite dell’Accademia Filarmonica Romana, il celebre soprano Rosa Feola è stata protagonista di un raffinato recital interamente dedicato alla romanza da camera dell’Ottocento.

Originaria di San Nicola La Strada, in provincia di Caserta, Rosa Feola si è formata tra il Conservatorio di Salerno e l’Opera Studio dell’Accademia di Santa Cecilia sotto la guida di Renata Scotto. Vincitrice del prestigioso Concorso Operalia presieduto da Plácido Domingo, ha calcato i palcoscenici più importanti del mondo con ruoli che hanno segnato la sua carriera: da Gilda in Rigoletto a Violetta ne La Traviata, passando per Liù in Turandot e Susanna nelle Nozze di Figaro.

Questa serata è stata un’occasione preziosa per ascoltare Rosa Feola, una delle voci più luminose e apprezzate del panorama lirico internazionale, accompagnata al pianoforte dal Maestro Fabio Centanni. Artista sensibile e versatile, durante l’esecuzione si è distinta per la purezza della linea vocale e la profondità interpretativa portando sul palcoscenico romano un programma ricco di suggestioni, che ha celebrato il fascino intimo e melodico della romanza da salotto, genere coltivato lungo tutto il XIX secolo dai più grandi compositori italiani, spesso noti per la loro produzione operistica ma meno esplorati in questo repertorio.

La serata si è aperta con la “Regata veneziana” di Rossini, tre vivaci canzonette in dialetto veneziano che, con ironia e grazia, raccontano la celebre gara tra gondolieri dal punto di vista di Anzoleta, tenera e appassionata spettatrice. Un inizio brioso che ha lasciato spazio a una selezione di romanze di Donizetti, tra cui “La gondoliera”, “La zingara” e “La sultana” e “La fidanzata”, piccoli gioielli vocali che hanno mostrato tutto il virtuosismo e la vena cantabile del compositore bergamasco.

Il programma è proseguito poi con tre brani di Giuseppe Verdi: “La zingara”, “Deh, pietoso, oh Addolorata” una pagina intensamente drammatica scritta su un testo tratto dal Faust di Goethe e “Ad una stella”. Dopo il breve intervallo un momento di particolare suggestione è stata l’interpretazione dei “Tre Sonetti del Petrarca” di Franz Liszt, unico autore non italiano in programma, composizioni di grande raffinatezza.

Il concerto si è poi concluso con due preziose versioni dello stesso sonetto dantesco, “Tanto gentile e tanto onesta pare”. Quella di Amilcare Ponchielli, più strutturata e solenne, ha trovato in Rosa Feola un’interprete elegante e intensa, ma è con Ciro Pinsuti, autore oggi poco eseguito ma molto celebre nell’Ottocento riscoperto in questa occasione, che è arrivata una delle sorprese più belle, la Feola ne ha offerto una lettura semplice e allo stesso tempo toccante, cantandola con una delicatezza disarmante, chiudendo la serata in un’atmosfera di sospensione e poesia.

Richiesti a gran voce da un calorosissimo pubblico due bis, entrambi pucciniani, brevi, intensi e bellissimi: il valzer di Musetta dalla Boheme e O mio babbino caro da Gianni Schicchi.
Ciò che più ha colpito è stata la capacità di Rosa Feola di raccontare con la voce, ogni brano era abitato da dentro, mai solo cantato. La tecnica mostrata ineccepibile, certo, ma è stata la sua intelligenza musicale, unita a un gusto interpretativo sobrio e profondo, a rendere il recital un’esperienza davvero unica. Nel Maestro Fabio Centanni ha trovato un partner musicale solido e raffinato, capace di restituire tutta la ricchezza di un repertorio pianistico spesso sottovalutato, ma in realtà pieno di vita e colore.

Il concerto si è inserito nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo”, sostenuta dalla Regione Lazio attraverso il Fondo Unico 2025 sullo Spettacolo dal Vivo, uno dei momenti più attesi della stagione, un incontro raro tra grande vocalità e repertorio di nicchia, capace di restituire al pubblico il fascino delle romanze da salotto, specchio musicale di un’Italia lirica, colta e sentimentale.

TEATRO ARGENTINA
giovedì 10 aprile 2025
“ROSA FEOLA”
Rosa Feola, soprano
Fabio Centanni, pianoforte
Programma:
GIOACHINO ROSSINI
“La regata veneziana” (Anzoleta avanti la regata – Anzoleta co passa la regata – Anzoleta dopo la regata) (testi di Francesco Maria Piave)
GAETANO DONIZETTI
“La gondoliera” («Vieni, la barca è pronta») (testo di autore ignoto)
“La zingara” («Fra l’erbe cosparse di rorido gelo») (testo di Carlo Guaita)
“La sultana” («Là sedeva, sull’erton verone») (testo di Leopoldo Tarantini)
“La fidanzata” («No, tu non m’hai tradita») (testo di autore ignoto)
GIUSEPPE VERDI
“La zingara” (testo di autore ignoto)
“Deh, pietoso, oh addolorata” (versi di Johann Wolfgang Goethe – traduzione di Luigi Balestri)
“Ad una stella” (testo di Andrea Maffei)
FRANZ LISZT
Tre sonetti del Petrarca S 270
“Pace non trovo”
“Benedetto sia ‘l giorno”
“I’ vidi in terra angelici costumi”
AMILCARE PONCHIELLI
“Tanto gentile e tanto onesta pare” op. 36 (versi di Dante Alighieri)
CIRO PINSUTI
“Tanto gentile e tanto onesta pare” (versi di Dante Alighieri)

ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA, Via Flaminia 118 – Roma, tel. 06 3201752 – www.filarmonicaromana.org
TEATRO ARGENTINA, Largo di Torre Argentina 52, tel. 06 684000311/314 – www.teatrodiroma.net

Loredana Margheriti

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