San Giovanni in Fiore, la sindaca Succurro replica alla Cgil: ‘Muta e ferma quando Mario Oliverio guidava la Regione. Ora che la sanità migliora, il sindacato inventa la protesta’

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«La Cgil dimentica che dal 9 dicembre 2014 al 15 febbraio 2020 Mario Oliverio è stato presidente della Regione Calabria. Allora i servizi sanitari locali erano veramente a terra, a San Giovanni in Fiore e in tutta la regione. In quei cinque anni suonati, il sindacato non ha aperto bocca e non ha mosso un dito. Oggi che le cose vanno molto meglio, la Cgil inventa la protesta per puri scopi elettorali, con la benedizione di Oliverio e l’appoggio di comitati virtuali in cui si nascondono brontosauri politici e leoni da tastiera». Lo afferma la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, in relazione a una nota con cui la Cgil ha annunciato una protesta di piazza accusando un peggioramento della sanità locale. «San Giovanni in Fiore – precisa il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano – ha servizi sanitari migliori rispetto al passato. Da tempo, infatti, abbiamo potenziato l’assistenza ospedaliera e quella territoriale, aumentando il personale, snellendo le prenotazioni e investendo grosse cifre per migliorare la diagnostica e ristrutturare il reparto di Medicina. Diamo risposte concrete e alimentiamo la fiducia dei cittadini verso la sanità pubblica. Se poi qualcuno racconta un’altra storia, il rischio è – avverte il dg – che i cittadini si confondano e addirittura si allontanino dal sistema pubblico. Nell’ospedale sangiovannese non c’erano più medici, che invece ora ci sono: nel Pronto soccorso, in Medicina, nella specialistica ambulatoriale. Grazie all’attenzione e alla collaborazione costanti della sindaca Succurro, dalla pandemia in avanti abbiamo invertito la rotta a San Giovanni in Fiore, che per anni non aveva avuto nuovi medici e moderni strumenti diagnostici». «Per dovere verso l’utenza, devo rettificare le affermazioni della Cgil. A San Giovanni in Fiore – specifica Graziano – il dermatologo lavora in sala operatoria una volta a settimana e poi fa ambulatorio un giorno al mese; la fisiatra garantisce un giorno a settimana e non uno al mese; le visite ginecologiche si tengono un giorno a settimana e non uno al mese. Oltretutto, stiamo lavorando per portare altri specialisti e realizzare una vera integrazione fra ospedale e territorio, che darà benefici all’utenza. Inoltre, grazie a un accordo regionale con l’Inmp, a breve amplieremo l’offerta assistenziale destinata alle persone più deboli, con odontoiatri e oculisti che si occuperanno proprio di loro». «Per tutelare la salute dei cittadini – conclude la sindaca Succurro – servono anche verità e memoria. Montare polemiche ad arte fa male alla comunità».

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