Sanità – Liste di attesa: critica la  situazione in Puglia, allarme intramoenia in Campania

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Secondo un recentissimo studio di “Cittadinanzattiva”, sullo stato della urgenza sanitaria nazionale per quanto riguarda le liste di attesa e sull’intramoenia, la situazione non è delle migliori. Un quadro non certo edificante lo si registra sul fronte dei tempi di attesa, prendendo a campione sei tipologie diverse di visite specialistiche ed esami diagnostici quali: visita cardiologica, ginecologica, pneumologica, oncologica, ecografia addominale, mammografia, in dodici grandi aziende sanitarie locali di quattro importanti Regioni come il Lazio, l’Emilia Romagna, la Liguria e la Puglia. Ad essere monitorate dall’approfondimento le Asl: RM1, RM4, Viterbo, Bari, Lecce, Taranto, AS Ligure 1, AS Ligure 3 e AS Ligure 5, AUSL Bologna, AUSL Reggio Emilia e AUSL Parma.

La Puglia è risultata essere la maglia nera del campione scelto, con dei picchi negativi anche pari allo 0% per quanto riguarda la percentuale di rispetto dei tempi sia per una visita pneumologica che per una oncologia nell’ASL di Lecce con priorità D (entro 30/60 giorni). Anche nell’ASL di Bari la situazione non è di tanto migliore, con il rispetto dei tempi solo nel 9,38% dei casi per una visita ginecologica con priorità B (entro 10 giorni) e nel 14,39% per un’ecografica completa all’addome con priorità B. La situazione migliora leggermente nell’ASL di Taranto, dove i tempi di attesa vengono rispettati almeno nel 33% dei casi, ma anche qui si possono registrare picchi negativi come nel caso di una visita pneumologica con priorità B per la quale i tempi vengono rispettati solo nel 20,83% dei casi. Anche in Liguria la situazione non è delle migliori con una serie di picchi negativi molto importanti registrati nelle diverse ASL prese in esame: per una visita cardiologica con priorità D, nell’AS Ligure 1 (Imperia), si registrano dei tempi di attesa pari a 159 giorni; per una mammografia con priorità P, nell’AS Ligure 5 (Spezzino), si arriva addirittura ad attendere 253 giorni; per un’ecografia addominale completa con priorità D, nell’AS Ligure 3 (Area metropolitana di Genova), si registrano addirittura dei tempi di attesa pari a 270 giorni, circa cinque volte superiori a quelli previsti dalla legge. La situazione in Emilia-Romagna è sicuramente migliore rispetto a quelle precedentemente viste, anche se i dati qui disponibili sono soltanto aggregati e non distinti per codice di priorità, il che non permette di fare una analisi ben ponderata. Molte le situazioni positive riscontrabili nelle ASL prese in esame, ma anche qui si nota il picco negativo per la visita pneumologica nell’AUSL di Reggio Emilia, dove le tempistiche vengono rispettate solo nel 39% dei casi, o per la visita cardiologica nell’AUSL di Bologna, rispettate nel 57% dei casi. In quest’ultima AUSL, analizzando i vari dati, abbiamo riscontrato anche un picco negativo per quanto concerne la visita endocrinologica, non oggetto della nostra indagine, ma che, con il rispetto delle tempistiche garantito solo nel 13% dei casi, non possiamo fare a meno di portare a referto. Ribadendo che per la regione in oggetto non è possibile ricavare il dato in base alla categoria di priorità, non essendoci la suddivisione selezionabile dalla piattaforma regionale, sarebbe stato molto interessante vedere la costruzione di questa basse percentuale ma, purtroppo, dobbiamo limitarci al dato fornito. Anche nel Lazio la situazione si presenta abbastanza positiva ma, anche qui si registrano alcune criticità nelle varie ASL prese in oggetto: per un’ecografia addominale completa con priorità B, nell’ASL Roma 4, i tempi di attesa sono rispettati solo nel 18,2% dei casi; per una visita cardiologica con priorità D, nell’ASL di Viterbo, si registrano tempi di attesa rispettati nel 47,2% dei casi. Situazione migliore nell’ASL Roma 1, dove si registrano comunque criticità per la visita pneumologica e l’ecografia addominale completa, entrambe con priorità P, dove i tempi sono rispettati nel 61,6% e nel 58,6% dei casi. Approfondendo le criticità emerse si può notare quali sono i punti di estrema debolezza rilevati nelle quattro regioni prese a campione.

LAZIO

Nell’ASL Roma 1, solo il 14,3% delle ecografie mammella monolaterale sono eseguite entro i tempi previsti (dato aggregato);

Nell’ASL Roma 4, si riscontrano criticità per le varie risonanze magnetiche, con tempi rispettati solo in percentuali molto basse, comprese tra il 12 e il 33% (dato aggregato);

Nell’ASL Viterbo si riscontrano invece criticità per la visita fisiatrica (16%), tac del capo con contrasto (14,3%) e senza contrasto (22,2%), oltre che per la tac addome completo senza MDC (25%) (dati aggregati).

EMILIA-ROMAGNA

Nell’AUSL Bologna, riscontrate criticità per la visita endocrinologica (13%);

Nell’AUSL Reggio Emilia, riscontrate piccole criticità per la visita diabetologica (57%);

Nell’AUSL Parma si riscontra criticità per l’ecografia della mammella (42%).

LIGURIA

Nell’ASL Liguria 1 (Imperiese), si registrano criticità per l’ecocolordoppler (tempi registrati di 318 giorni per visita con categoria D), la colonscopia (tempi registrati di 301 giorni per visita con categoria D), oltre che per la visita chirurgica vascolare (tempi registrati di 234 giorni per visita con categoria D);

Nell’ASL Liguria 5 (Spezzino), si registrano criticità per la colonscopia (tempi registrati di 242 giorni per visita con categoria B, 350 giorni per la categoria D e 546 per la categoria P), per l’ecocolordoppler arterioso arti inferiori (tempi registrati di 275 giorni per visita con categoria D e di 470 per la categoria P), per la rettosigmoidoscopia con endoscopio flessibile (tempi registrati di 242 giorni per visita con categoria B, 350 per la categoria D e 546 per la categoria P), per le diverse risonanze magnetiche di addome e colonna (tempi registrati di 126 giorni per visita con categoria B e di 179 per la categoria D), oltre che per la visita chirurgica vascolare (tempi registrati di 162 giorni per visita con categoria B e 190 per la categoria D);

Nell’ASL Liguria 3 (area metropolitana Genova), si registrano criticità per l’elettromiografia semplice (tempi registrati di 290 giorni per visita con categoria B e D), la risonanza magnetica encefalo s+mdc (tempi registrati di 221 giorni per visita con categoria D), e la visita medicina fisica e riabilitativa (tempi registrati di 209 giorni per visita con categoria D).

PUGLIA

La Puglia è la maglia nera dell’indagine svolta sulle quattro regioni. Nell’ASL Bari, si registrano criticità per gran parte delle visite specialistiche e non, con tempi raramente rispettati con percentuali superiori al 60%. Anche nell’ASL di Lecce e Taranto si conferma la stessa tendenza e gli stessi risultati.

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