Schlein dice ‘no’ alle alleanze ma rilancia sulla sanità

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Prodi ha affrontato il tema della debolezza dell’opposizione e del ruolo del Partito Democratico. Per l’ex premier, il Pd deve andare oltre la semplice contestazione dell’operato del governo. «Il Pd non può coltivare di nuovo l’illusione di vincere in solitudine, che gli è costata grandi sconfitte. Non è sufficiente criticare, seppure a ragione, un governo che è sostanzialmente inesistente nella politica economica, industriale e sociale».

Prodi ritiene che il Pd debba concentrarsi sulla creazione di alleanze solide e sulla presentazione di programmi innovativi. «Il Pd deve preparare riforme in grado di infiammare l’elettorato, che è scontento del governo ma non vede alternative, allarga le braccia e teme il salto nel vuoto».

Ma linea data da Prodi non viene seguita e ascoltata da Elly Schlein che, ai componenti della segreteria dem, non lascia spazio a dibattiti sul futuro delle alleanze. Al termine di quasi quattro ore di riunione, la questione alleanze non viene nemmeno sfiorata. “L’interesse del Pd è avere alleati solidi”, sono state le uniche parole di Schlein dopo la tornata elettorale delle regionali, una settimana fa. Da allora, nient’altro, nemmeno dopo il passaggio dell’assemblea M5s, salutato positivamente dalle varie anime del Partito Democratico.

“Un evento significativo”, lo definisce Goffredo Bettini, “in cui ha prevalso la linea del rinnovamento di Giuseppe Conte”. Il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, accoglie “con piacere la decisione di collocare il M5S nel campo progressista”. E anche Alessandro Alfieri, esponente del riformismo Pd, sottolinea: “Il passaggio dell’assemblea nazionale del Movimento 5 Stelle è sicuramente un fatto positivo, letto in chiave di coalizione”. Un passaggio fortemente voluto da Giuseppe Conte che ha aperto alla possibilità di alleanze, recidendo il cordone ombelicale con il fondatore, Beppe Grillo.

“Con il Pd non c’è nulla di precostituito, “non ci interessa vincere se non riusciamo a rimuovere le incrostazioni che ci sono”, spiega il presidente M5s. Fonti dem confermano che non è previsto, al momento, a un tavolo di coalizione, nessun vertice fra i leader.

Una fonte parlamentare dem si spinge a scommettere che “Schlein si terrà alla larga da vertici o tavoli con i leader nei prossimi mesi, se non per concordare iniziative parlamentari comuni”. A ridosso delle elezioni politiche, poi, ci si potrà incontrare sulla base di una serie di proposte da sottoporre agli elettori, è il ragionamento. Un programma, appunto. Le tematiche da cui partire rimangono quelle che la segretaria del Pd ha messo al centro della campagna per le regionali. Sanità in primis.

Il Pd sta mettendo a punto la mobilitazione da portare nel Paese, ideale prosecuzione di quella lanciata ormai un anno fa: era l’11 novembre quando la segretaria portò a Piazza del Popolo, a Roma, circa 50 mila persone contro i taglia al sistema sanitario nazionale. Una scommessa vinta, allora, per un partito in crisi di consensi. Oggi il clima al Nazareno è radicalmente cambiato. Schlein, dopo la vittoria alle in Umbria ed Emilia-Romagna “ha il vento in poppa”, come ammettono anche esponenti non direttamente riconducibili alla maggioranza schleiniana.

E se la sconfitta in Liguria aveva riacceso gli animi della minoranza dem, le due vittorie che ne sono seguite hanno ripristinato quella pax interna che sembrava a rischio. Tanto che la direzione di giovedì 28 novembre, attesa inizialmente come un redde rationem, è servita alla segretaria per suonare la carica per i mesi a venire. “Abbiamo svolto una bella e lunga riunione della segreteria per impostare il lavoro dei prossimi mesi sul progetto per il paese che il Pd vuole portare avanti, a partire dalla mobilitazione sulla sanità che è la più avvertita dagli italiani, sia da quelli che hanno votato il centrosinistra sia da quelli che hanno votato per il centrodestra”, ha detto la leader dem al termine della segreteria fiume.

“Attraverseremo il paese visitando i luoghi di cura e continuando a parlare con operatori e cittadini”, spiega la leader dem. “Serve una piccola grande rivoluzione per rendere la sanità più vicina ai bisogni delle persone. Facciamo una battaglia per chiedere più risorse e sbloccare il tetto che impedisce di assumere più personale”, ricorda Schlein. “Oltre a questo”, osserva la leader dem, “la sanità necessita di un ripensamento che preveda ospedali di qualità e risposte ai bisogni di cura nel territorio, avvicinando le persone con le case di comunità. Non basta cambiare i nomi fuori dagli ambulatori. Serve un investimento nella multidisciplinarietà della presa in carico”.

Prodi, da parte sua, ha lamentato la mancanza di un dibattito approfondito sulle priorità economiche del Paese. «L’industria italiana è in grave crisi, così come quella tedesca, ma a differenza che in Germania da noi non se ne discute. Una volta c’erano i convegni, che forse non decidevano nulla ma aprivano prospettive e offrivano soluzioni. In Italia si parla d’altro».

Poi, lancia un appello sia all’Europa che al Partito Democratico: senza un’azione decisiva, il rischio è un ulteriore indebolimento politico ed economico. L’UE deve affrontare con coraggio i temi cruciali del presente, mentre il Pd è chiamato a proporre un’alternativa concreta e riformista per riconquistare la fiducia degli italiani.

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