Via libera alla separazione delle carriere dei magistrati. Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. L’approvazione della riforma della Giustizia, più morbida rispetto a quanto prospettato all’inizio, è stata salutata da un applauso. Soddisfatto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “È un provvedimento epocale”.
“La riforma della giustizia è un obiettivo di legislatura che, con l’approvazione del ddl costituzionale da parte del Consiglio dei Ministri, compie il suo primo, fondamentale passo. Una lunga battaglia di Forza Italia che porta idealmente la firma del Presidente Berlusconi e consentirà di garantire finalmente l’efficienza e l’equità del sistema giudiziario a beneficio dei cittadini. Siamo ad una svolta storica per il nostro Paese”. Lo scrive il deputato di Forza Italia e Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, commentando la riforma della giustizia varata dal Cdm. “La separazione delle carriere, con la conseguente istituzione di due distinti Consigli Superiori per la magistratura giudicante e per la magistratura requirente, aprirà finalmente un nuovo capitolo all’insegna dell’equilibrio, della trasparenza e del rispetto degli assetti costituzionali. Anche l’introduzione del sorteggio per la designazione dei membri dei Csm – aggiunge – risponde alla necessità di mettere la giustizia al riparo dalle correnti, che troppo a lungo l’hanno influenzata. È fondamentale anche il ruolo che sarà svolto dall’Alta Corte disciplinare per rafforzare l’indipendenza e la terzietà della magistratura. Stiamo portando avanti un punto qualificante del nostro programma, rispettando i nostri impegni con i cittadini. È il momento di superare l’uso politico della funzione giudiziaria, con buona pace di chi si ostina a difendere uno status quo caratterizzato da abusi e storture. Noi, che ci battiamo per il garantismo e contro il giustizialismo da 30 anni, vogliamo una giustizia giusta, equa ed efficiente che – conclude Ferrante – è di vitale importanza per la qualità della nostra democrazia”.