Tra lo sfarzo e l’eleganza di Borgo Egnazia si apre il G7, una riunione dal volto un po’ triste, ma non per le preoccupazioni che assillano il mondo, ma perché quattro su sette dei leader istituzionali sono a rischio elettorale o lo hanno già subito. Il francese Macron reduce da una pesante sconfitta inflitta dalla Le Pen che lo ha costretto a sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni fissate per il 30 giugno prossimo. Il tedesco Scholz con il suo partito è stato superato dall’altra destra Afd che ha fatto incetta di voti nell’ex Germania comunista . Il Premier inglese Sunak rischia la sconfitta il 4 luglio. Per non parlare di Biden che già ha i suoi problemi fisici e di campagna elettorale per le presidenziali di novembre e che secondo i sondaggi risulterebbe perdente nei confronti dì Trump , ma questi già di per se causa di grandi affanni e data l’età non sono consigliabili, si cumulano con quelli familiari: di ieri la notizia della condanna del figlio Hunter. Oggi il G7 ha perso il fascino carismatico di una volta quando veniva definito il centro del potere decisionale a difesa delle democrazie liberali e capitaliste Che decideva le sorti del mondo libero , contrapposto alle dittature comuniste dell’Est Europa e di quelle asiatiche. Da un punto di vista geopolitico il G20 è più importante perché riunisce e mette a confronto le potenze storiche e quelle emergenti, quali Cina ed India. All’interno di questo quadro crepuscolare l’unico sorriso è quello della nostra Presidente del Consiglio, fresca della vittoria elettorale alle europee del 8 e 9 giugno scorsoL’altra nota lieta è la presenza del Papa che avrà una serie di incontri con i grandi della terra per parlare di pace e di intelligenza artificiale. A questo ospiti si aggiungeranno anche i capi di Stato del Brasile, Turchia, Algeria, Emirati arabi. Tunisia e Mauritania . Si è creata un po’ di tensione nell’aria perché la nostra Presidente del Consiglio pare abbia fatto cancellare dalla bozza del comunicato ogni riferimento alla questione dell’aborto e questo pare abbia provocato parecchi malumori in molti capi di stato presenti alla riunione. Secondo alcune anticipazioni il documento conterrà un duro monito alla Cina a non continuare nella fornitura di armi alla Russia e l’esortazione a Pechino a convincere Putin a ritirare le sue truppe dall’Ucraina per instaurare una trattativa di pace. La Cina fino ad oggi sembra aver ignorato gli appelli del mondo occidentale con il quale continua a fare affari . Ed è su questo punto che il G7 intende alzare la voce minacciando sanzioni. A tal proposito l’Unione europea ha alzato il dazio sull’importazione delle auto elettriche prodotte in Cina; provvedimento alquanto contraddittorio se si considera che per cinque anni l’Ue europea ha dato via libera e finanziato le auto elettriche le cui batterie per il 90% vengono prodotte al di là della grande Muraglia. Quindi la Cina risulta essere il vero problema che assilla gli USA e Biden., che, come precedentemente sottolineato, è alla disperata ricerca di consenso internazionale per riguadagnare sul piano interno quello perso. Per l’alleato americano portare il G 7 sulle sue posizioni , critiche verso Pechino, è fondamentale.Lo è altrettanto mantenere una linea di coesione sulla guerra della Russia e del suo alleato cinese, ma lo è soprattutto per la stessa credibilità del G7 o di quello che resta del vecchio grande potere che aveva, soprattutto ora che la maggioranza dei suoi membri è composta da leader pressoché delegittimati.
Si apre il G7 in Puglia
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