A voler far prevalere l’ ottimismo , bisogna solo augurarsi che la decisione di imporre i dazi a livello globale da parte della Presidenza degli Usa sia solo la mossa di apertura di negoziati che poi alla fine porteranno alla loro riduzione. Intanto gli effetti disastrosi che stanno producendo sono sotto gli occhi di tutti: crollo delle borse, sfiducia dei mercati, ripresa dell’ inflazione e conseguente riduzione della crescita economica. Siamo difronte ad un cataclisma generato dall’ America di Donald Trump che scuote quell’ ordine internazionale del quale essa stessa ne è il pilastro militare. A questo scenario la Vecchia Europa non può rispondere con dazi ai dazi sic et simpliciter , né può, però, porgere l’ altra guancia, ma occorre che la risposta sia mirata . Nello stesso tempo occorre aprire subito un negoziato per ridurre lo tsunami americano , mettendo subito in chiaro che , se costretti, gli europei possono ricorrere a ben altre decisioni. Il compito a cui l’ Europa è chiamata è quello di riempire il vuoto che si sta creando al centro del. ‘nuovo ‘ ordine mondiale. Spetta, altresì, all’ Europa tenere aperti i rapporti commerciali con gli altri continenti, evitando di consegnarne la leadership alla Cina che è in cerca di nuovi sbocchi , per smaltire la sovrapproduzione, che il mercato interno non riesce ad assorbire, oltre che a fare fronte agli spaventosi dazi imposti da Trump( fino al 60%). L’ UE dovrebbe chiamare a raccolta i cosiddetti ” volenterosi ” del libero commercio e costruire alleanza trasversali , dall’ America Latina al Canada, all’ Australia, al Giappone alla Corea del Sud, al Vietnam, Norvegia e tanti altri. Ma per acquisire questo ruolo centrale e propulsore, deve anche imparare a difendersi. I passi finora compiuti appaiano decisamente deboli. Tornando all’ Italia, la nostra Premier dice che è ” infantile scegliere da che parte “: d’accordo con lei fino al 2 aprile, ma oggi le affinità ideologiche vanno messe da parte per il bene del Paese. Occorre urgentemente sostenere le imprese italiane che ormai da due anni sono a crescita zero. Non abbiamo mai vissuto una crisi simile in Europa. La centralità europea nel difendere il multilateralismo e l’ apertura del commercio mondiale e il rafforzamento della difesa sono l’ unico argine contro le autocrazie. Ed inevitabilmente le autocrazie portano diritto verso le guerre.
Siamo in presenza di un cataclisma
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