Sicilia. La riforma dei sindaci delle società e riforma della professione: confronto a Palermo con Elbano de Nuccio presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti

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La riforma sulla responsabilità dei sindaci nelle società per azioni, approvata ieri dal Senato, che modifica l’articolo 2407 del codice civile, ridimensiona la responsabilità dei professionisti equiparandola a quella degli amministratori solo in caso di dolo o omissioni gravi. Ma anche la riforma del D.Lgs.139/2005 sull’ordinamento professionale che traccia l’evoluzione della professione rendendola più aderente al mercato anche in considerazione dell’avvento dell’intelligenza artificiale negli studi professionali. 

Saranno questi alcuni dei temi dell’incontro di domani (venerdì 14 marzo) a Palermo a Villa Whitaker (con inizio alle 9.30) dove il presidente dell’ordine dei commercialisti, Elbano De Nuccio, incontra gli iscritti dell’ordine di Palermo e Termini Imerese guidato da Nicolò La Barbera. 

Nel corso della giornata, valida per la formazione dei Commercialisti ed esperti contabili, sono previsti, inoltre, gli interventi di Nicolò La Barbera, Fabrizio Escheri, ODCEC Palermo, consigliere nazionale con delega all’innovazione e digitalizzazione degli studi professionali; Aldo Campo, ODCEC Barcellona P.G, consigliere nazionale con delega all’economia e fiscalità del lavoro; Maurizio Attinelli, coordinatore Conferenza Regionale degli ODCEC della Sicilia. 

La nuova norma sui sindaci delle società  introduce un sistema di limitazione della responsabilità basato sul compenso annuo percepito dai sindaci stessi, con fasce che vanno da un minimo di 10.000 euro a oltre 50.000 euro, moltiplicando il danno addossabile in base a questi importi (da 10 a 12 volte il compenso). La norma riformata stabilisce, inoltre, un termine di prescrizione di cinque anni per l’azione di responsabilità nei confronti dei sindaci, a partire dal deposito della relazione allegata al bilancio dell’anno in cui si è verificato il danno. 

“Si introduce una maggiore proporzionalità tra il rischio assunto dai sindaci e il compenso ricevuto, rendendo più equilibrato il sistema delle responsabilità”, commenta il presidente La Barbera, “una misura che potrebbe rendere gli incarichi più attrattivi per i migliori professionisti, che finora erano scoraggiati dal rischio di esposizione illimitata ai danni”. Ma effetti positivi potrebbero esserci anche per le imprese che possono in questa maniera “trovare più facilmente sindaci qualificati riducendo i costi di selezione di professionisti che per tutelarsi aumentano le richieste di compenso o evitano incarichi troppo rischiosi”. Ma non solo “la limitazione della responsabilità potrebbe rendere più accessibili e meno rischiosi gli incarichi di sindaco, favorendo così l’ingresso di nuove generazioni di professionisti nel settore”. Prima della riforma, il rischio di esposizione illimitata ai danni scoraggiava molti giovani, che preferivano evitare incarichi di controllo per timore di conseguenze economiche sproporzionate rispetto ai compensi ricevuti “con il nuovo sistema, che lega il massimo risarcibile al compenso annuo percepito, il ruolo diventa più sostenibile e attrattivo anche per chi si sta affacciando alla professione”, aggiunge La Barbera. 

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