A Damasco, a due mesi e mezzo dalla caduta del regime di Assad, ieri, Ahmad al Sharaa, il presidente a interim siriano fa appello all’unità del Paese, anche se tra la cittadinanza resta molto scetticismo sulle promesse di governance inclusiva dei nuovi governanti. Durante l’evento, il presidente, parlando del futuro della Siria ha fatto sapere di voler dar vita a un comitato per la giustizia di transizione, impegnandosi a garantire il “monopolio” statale sulle armi. Dopo la sanguinosa guerra civile, la conferenza vuole segnare l’avvio di una fase cruciale per il futuro governo del Paese. Alla conferenza sono state invitate quattro mila persone fa sapere l’agenzia governativa siriana Sana, che si occuperanno della fase di preparazione dell’assise sul dialogo nazionale che si comporrà di sette membri, cinque uomini e due donne. A tal proposito Ahmad al Sharaa ci ha tenuto a rimarcare il fatto che “come la Siria si è liberata da sola, è opportuno che si costruisca da sola. Quella che stiamo vivendo oggi”, ha concluso il presidente a interim, “è un’opportunità storica ed eccezionale in cui dobbiamo sfruttare ogni momento per fare gli interessi del nostro popolo e della nostra nazione e onorare i sacrifici dei suoi figli”.