Ormai il conflitto mediorientale non conosce più confini e ostacoli. L’ultima, in ordine di tempo, azione di guerriglia si è verificata qualche ora fa ad Aleppo, in Siria, dove un raid russo ha colpito il collegio francescano. A raccontare dall’interno dell’istituto quei terribili momenti è stato il parroco della locale comunità latina, padre Bahjat, nato e cresciuto ad Aleppo che ha studiato e vissuto diversi anni in Italia e che a ottobre del 2022 è rientrato nella sua città natale. “C’è stato un boato terribile. Poi un altro. Fiamme e rumori drammatici di distruzione. Ma grazie a Dio il raid al “Terra Sancta College” dei francescani di Aleppo non ha provocato morti né feriti. Questo è un conflitto che lascia segni tangibili di una serie di ostilità che sembrano non volere finire. Tutti i frati stanno bene, compresi Bassam e Samhar, i due che hanno rischiato di più. Non ci aspettavamo uno spavento del genere, alcuni di noi stavano cucinando come ogni giorno. Adesso”, continua il frate francescano, “qui l’acqua scarseggia. La nostra mensa per i poveri è rimasta sospesa per giorni, perché non è ancora chiaro come sarà possibile procurarci il gas da cucina senza il quale non si può far nulla. Ciò nonostante il nostro panificio al “Terra Santa College” funziona e stiamo distribuendo pane alla gente”. A confermare la notizia è stata lo stesso Vaticano che ha fatto sapere che “come riferiscono i francescani di Aleppo, “non ci sono vittime” all’istituto situato all’interno del compound del convento, vicino alla chiesa dove in serata era in programma la Messa della prima domenica d’Avvento”. Sulla vicenda ha fatto sentire la sua voce, anche, padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, che ha dichiarato: “ci riferiscono per ora di una crescente tensione e timore della popolazione civile di Aleppo per gli imprevedibili sviluppi del confronto in atto”. Anche la Farnesina ha fatto sapere, attraverso una dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani che “in seguito dell’ingresso ad Aleppo del movimento radicale Hayat Tahrir al Sham (Hts), le Nazioni Unite hanno avviato un’evacuazione verso Damasco, ancora in fase iniziale. Ho chiesto all’Ambasciatrice d’Italia a Mosca Cecilia Piccioni di compiere un passo presso le autorità russe. L’Ambasciatrice domani verrà ricevuta al Ministero degli Affari esteri della Federazione russa per un incontro già programmato e presenterà la richiesta di rafforzare le procedure per evitare che nuovi attacchi militari possano per errore colpire altri istituti religiosi o comunque installazioni civili ad Aleppo e nella regione in cui sono in atto combattimenti”.