Dal 14 marzo al 4 aprile 2025, la Galleria Gallerati di Roma ospita Spiritus Terrae, una mostra personale dell’artista Consuelo Mura, curata da Nicoletta Provenzano. Il progetto espositivo si configura come un’immersione poetica e luministica nella relazione tra l’uomo e la natura, con particolare attenzione all’elemento arboreo e alla sua carica simbolica.
L’albero, con le sue radici, il tronco e la chioma, rappresenta un asse di connessione tra il mondo terreno e quello spirituale. Le opere di Mura esplorano questa dimensione attraverso una pittura vibrante, che gioca con i colori primari e complementari per ricreare la vitalità e il mistero del mondo vegetale. Il pubblico è invitato a perdersi nella profondità della materia pittorica, a seguire la luce che filtra tra i rami, a riscoprire il bosco come luogo sacro e primordiale.
L’attenzione dell’artista alla sostenibilità non si limita al contenuto delle opere, ma si traduce anche nell’uso di materiali innovativi. Le sue pitture, realizzate con un’eco-vernice in grado di abbattere gli inquinanti atmosferici, trasformano lo spazio espositivo in una sorta di “foresta di superficie”, evocando la capacità della natura di rigenerarsi e purificare l’aria.
Consuelo Mura, romana di nascita, ha costruito un percorso artistico basato sulla sperimentazione e sulla ricerca di un linguaggio visivo capace di dialogare con il passato e il presente. La sua arte, influenzata da studi su tecniche pittoriche tradizionali e contemporanee, si sviluppa nel solco di una narrazione mitica e filosofica che richiama l’antico concetto di arbor inversa: l’albero capovolto che simboleggia il legame tra il microcosmo umano e il macrocosmo universale.
Oltre all’esperienza visiva e concettuale, la mostra offre anche un momento conviviale: durante l’inaugurazione, il 14 marzo 2025, dalle 18:00 alle 21:00, si terrà una degustazione di vini a cura di Casale del Giglio, con la presentazione di sei etichette.
L’ingresso alla mostra è libero e visitabile fino al 4 aprile 2025 presso la Galleria Gallerati, in via Apuania 55, Roma.
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Quattro domande per Consuelo Mura
D – Nelle tue opere, la natura e in particolare gli alberi assumono un significato spirituale e filosofico. Qual è stata l’ispirazione principale dietro Spiritus Terrae?
R – Sono partita dal mito di Gea, madre terra, materia originaria nel suo ciclo perpetuo di vita e morte, da Penelope alle Parche sino ad Aracne, con le loro trame rappresentano la ciclicità della vita e dello stesso universo.
Quel gesto lento, ripetitivo e antico che le donne con sapienza e pazienza riuscivano a trasformare in un vero e proprio atto meditativo, raggiungendo un livello di maggior consapevolezza e di calma interiore.
Il telaio era luogo di parole, racconti e intimità tra madri, figlie e nipoti, lì, si tramandava il sapere antico e si imparava a tessere la vita stessa.
Suzanne Simard docente di ecologia forestale presso l’Università della British Columbia ci parla di “albero madre”, invertendo l’idea basata solo sulla competizione tra specie e sulla sopravvivenza del più adatto e del più forte.
La Simard ha rovesciato questo paradigma, mostrando che gli alberi si aiutano costruendo una vasta rete sotterranea in cui i collegamenti avvengono attraverso le terminazioni radicali.
Gli alberi si connettono dando vita ad una sorta di mente collettiva,
La foresta è un ecosistema dove tutto è connesso, un intreccio che consente il passaggio di informazioni per la sopravvivenza
D – Utilizzi una tecnica pittorica che abbina ricerca cromatica ed eco-sostenibilità. Come sei arrivata alla scelta dell’eco-vernice e che valore attribuisci alla sua funzione ambientale?
R – Quando ho scoperto l’esistenza di questa eco-pittura l’idea che i miei alberi dipinti funzionassero come alberi veri attivando una sorta di fotosintesi è diventato imprescindibilmente.
D – l concetto di arbor inversa ha radici nel pensiero platonico e nella simbologia antica. Come si lega questa visione al tuo modo di interpretare l’arte e la connessione tra uomo e natura?
R – Intendo sottolineare l’idea di interconnessione e di comunicazione tra tutti gli esseri viventi.
D – ll pubblico gioca un ruolo fondamentale nella fruizione delle tue opere. Quale esperienza o sensazione vorresti che i visitatori portassero con sé dopo aver visitato la mostra?
R – Vorrei che le persone si sentissero completamente immerse all’interno dell’opera, connesse con la terra che attraverso gli alberi dà l’aria a tutte la specie che la abitano, per sottolineare la connessione indispensabile per la vita.


Barbara Lalle