Stati Uniti: La “maledizione” del G7-2024, “miete”, anche, Joe Biden

Quella che sembra essere, per dirla alla napoletana maniera, “una banda di scappati di casa”, oggi sorride sempre meno. Lo avevamo detto e scritto qualche settimana fa. Il G7 “Made in Italy” non ha portato certamente fortuna ai protagonisti. Prima, la sonora sconfitta alle elezioni Europee del presidente francese Macron che per arginare la crescita dell’estrema destra fu “costretto” a indire nuove elezioni che comunque non lo hanno confermato vincente al primo posto per numero di deputati. Poi, la pesante sconfitta elettorale dell’inquilino Dowing Street, Sunak. Dopo ancora, arriva l’isolamento della premier italiana Meloni in occasione dell’elezione della presidenza della Commissione Ue e in sede Nato con la non presa in considerazione della richiesta tricolore del Commissario al Mediterraneo. A seguire è stata la volta della stessa riconfermata presidente della Commissione, Ursula von der Leyen che si è vista voltare le spalle proprio dalla Meloni al momento del voto. Ancora, la non fortunata sorte politica del presidente del Consiglio europeo Charles Michel che non avrebbe grandi euro prospettive. Seguita dalla debacle elettorale di Olaf Scholz con la sua Germania sull’orlo della recessione. Non se la passa meglio il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, che vede, in Asia sempre più crescereuna configurazione geopolitica a lui non certo favorevole tra la crescita della Cina e l’insidia delle mire della Corea del Nord.E, infine, oggi la decisione dell’inquilino della “Casa Bianca” di ritirarsi “per il bene del suo Paese” dalla corsa di novembre per il prossimo mandato presidenziale. Unico “sopravvissuto” alla potenziale “iattura” del tavolo dei sette grandi di quest’anno sembrerebbe il solo primo ministro canadese, Justin Trudeau, quasi fosse come l’eccezione che conferma la regola di un teorema matematico. Sta di fatto che vien da fare una considerazione, a questo punto di livello mondiale, ma con queste espressioni di classi dirigenti in mondo dove andrà a finire? Grandi errori di valutazioni e tardive decisioni non certo aiuteranno il pianeta.