Baqeri Ali Bagheri Kani, il ministro degli esteri iraniano, dalla capitale iraniana ha fatto sapere che “Teheran risponderà all’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, al momento giusto e nel modo appropriato”, una dichiarazione, questa, che è stata resa al termine di una intensa giornata diplomatica, sulla questione mediorientale, nel corso della quale l’OIC, l’organizzazione della cooperazione islamica, conferenza internazionale con una delegazione permanente presso le Nazioni Unite, è stata riunita con convocazione di emergenza. L’OIC,che si è riunito in Arabia Saudita per discutere la crescente tensione in Medio Oriente,è composto dalla rappresentanza di 56 Stati di Medio Oriente, America meridionale, Africa, Asia centrale e del Subcontinente indiano. Dalla Casa Bianca, l’amministrazione statunitense ha sollecitato l’OIC a mettere in guardia l’Iran contro l’adozione di “misure per intensificare il conflitto”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando alle stelle la tensione è stato l’omicidio, la settimana scorsa, a Teheran del leader Haniyeh. Dal summit è emerso che l’OIC, che nel frattempo non ha sostenuto un’eventuale rappresaglia militare iraniana, ritiene Israele “pienamente responsabile dell’attacco atroce che viene considerato una grave violazione della sovranità dell’Iran”. Sul fronte di guerra, poi, gli attacchi israeliani a Gaza non si placano con diverse aree nella zona sud della Striscia rase al suolo dai bombardamenti nonostante classificate come “safe zones” umanitarie. Secondo fonti locali il bilancio di quest’ultima incursione sarebbe di diciotto vittime con dei morti bruciati vivi nelle tende che ospitavano gli sfollati a Khan Younis. Secondo l’ OCHA, l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, dal 7 ottobre rispetto ai 10 mesi precedenti, il numero di palestinesi sfollati nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, è più che raddoppiato. Oltre tre mila palestinesi sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni per essere demolite, rispetto ai 1.252 del periodo precedente. Sul fronte sanitario l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per far fronte all’emergenza poliomielite, si è prefissa di vaccinare 600.000 bambini a Gaza, per questa ragione il segretario generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto sapere che sono stati inviati a Gaza oltre un milione di vaccini antipolio che verranno somministrati ai bambini sotto gli otto anni. Per Ghebreyesus “l’individuazione della polio nelle acque reflue di Gaza è un segnale rivelatore del fatto che il virus circola nella comunità, mettendo a rischio i bambini non vaccinati. Per questo abbiamo bisogno di assoluta libertà di movimento per gli operatori sanitari e le attrezzature mediche per portare a termine queste complesse operazioni in modo sicuro ed efficace, al fine di proteggere i bambini di Gaza dalla polio è necessario un cessate il fuoco, o almeno alcuni giorni di tregua durante la preparazione e la consegna delle campagne di vaccinazione”.