Teheran non ritira le minacce a Israele ed è pronta a contrattaccare il Paese ebreo per vendicare l’uccisione, avvenuta in Iran il mese scorso, di Ismail Haniyeh, ex leader di Hamas. Inutili le pressioni di Germania, Italia, Francia e Regno Unito. Sull’altro fronte Israele fa sapere di essere pronto a rispondere a un eventuale attacco anche nel caso in cui non ci dovessero essere vittime. Dalla capitale iraniana, Nasser Kanaani, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha diramato un comunica stampa nel quale si legge: “L’Iran è determinato a difendere la sua sovranità e sicurezza nazionale, a contribuire a una pace duratura nella regione e a creare un deterrente contro Israele, vera fonte di insicurezza e terrorismo nella regione, e per raggiungere questo obiettivo non chiede a nessuno l’autorizzazione per esercitare i suoi diritti legittimi”. Con questa dichiarazione, oggi, l’Iran ha rimandato al mittente le richieste di ritirare le minacce contro Israele formulate dai Paesi occidentali. Per l’Iran “l’appello è una richiesta eccessiva, priva di qualsiasi logica politica e contraria alle norme e alle leggi internazionali. È l’indicazione di un sostegno aperto e concreto al regime israeliano, che è la fonte del crimine internazionale e del terrorismo nella regione. La dichiarazione congiunta non contiene alcuna protesta contro i crimini israeliani, ma al contrario chiede insolentemente all’Iran di non prendere misure punitive e deterrenti contro il regime che ha aggredito il territorio iraniano”.