Ci vorranno solo due ore per spostarsi, in treno, dalla sponda Adriatica a quella tirrenica partenopea, tra quattro anni, quando saranno terminati i lavori dell’alta velocità tra Napoli e Bari. Un’opera che consentirà di collegare il capoluogo pugliese con la capitale in sole tre ore, come l’attuale collegamento tra Roma e Milano. Procedono spediti i lavori di collegamento dell’alta velocità e alta capacità di RFI tra Bari e Napoli. Un’opera che costerà complessivamente sei milioni di euro finanziata anche con fondi del PNRR. Al lavoro per realizzare l’opera tra dipendenti diretti dell’azienda appaltatrice e l’indotto oltre settemila persone, molti di loro, soprattutto quelli impegnati nei lavori di realizzazione delle gallerie lavorano sette giorni su sette, 24 ore su ventiquattro, con tre turni di otto ore al giorno. I lavori sono iniziati a settembre del 2022 e termineranno nel 2028. Il primo tratto che consentirà di portare il tempo di percorrenza dal capoluogo pugliese a quello partenopeo a due ore e quaranta minuti di viaggio sarà pronto già dalla prossima estate, poi, dovrà essere collaudato dall’autorità competente in materia di trasporti ferroviari ed entrerà in esercizio, tra un anno a fine 2025. Per portare a termine questo primo lotto, il cui importi di lavori ammonta a 500 milioni di euro, nella tratta che va da Telese a Vitulano sono stati avviati tutti i sedici fronti di scavo delle sette gallerie naturali e delle relative finestre di emergenza. In totale verranno realizzate sette gallerie naturali per una lunghezza complessiva di otto chilometri di tunnel. Le gallerie, di questo tratto di ferrovia, hanno una lunghezza che oscilla dai 150 metri ai due chilometri e quattrocento metri e vengono realizzate a canna singola con doppio binario. Per la conformità orografica del territorio sul quale vengono realizzate le gallerie le operazioni di scavo sono effettuate con il metodo tradizionale ovvero utilizzando escavatori e, all’occorrenza, pale e picconi. Ogni giorno questo metodi di lavorazione consente agli operai di scavare mediamente circa un metro e mezzo per fronte di scavo, quindi minimo tre metri al giorno per galleria se i fronti sono due, si arriva ai cinque nelle gallerie per le quali è previsto il fronte scavo laterale per via della realizzazione delle uscite d’emergenza. Questo primo lotto di lavori, che vede impegnati circa 700 mezzi, Reti Ferroviaria Italiane lo ha affidato al raggruppamento di imprese “Consorzio Telese Scarl” formato dalla mandataria Ghella insieme a Itinera, Salcef e Coget Impianti, mentre la direzione dei lavori è curata da Italferr. Nella prima parte dei lavori, che tecnicamente si chiamano lotti, è previsto il raddoppio della linea ferroviaria, una parte in affiancamento ai binari attualmente in uso e un’altra parte in variante rispetto linea storica, ovvero con un nuovo percorso della strada ferrata per una lunghezza complessiva di circa diciannove chilometri. In questa prima fase il lavoro di realizzazione dei tunnel costituisce quasi il quaranta per cento del percorso che tocca otto comuni del beneventano, verranno realizzate tre nuove fermate a Solopaca, San Lorenzo Maggiore e Ponte Casalduni, dieci chilometri di barriere antirumore, due cavalca ferrovie e quattordici viadotti ferroviari, il più lungo sarà di 480 metri e il più corto di venticinque metri. Molti di questi lavori sono già in avanzato stato di realizzazione, nel rispetto del cronoprogramma dei lavori, come da programmazione progettuale iniziale, nonostante qualche imprevisto come il rinvenimento durante gli scavi di quattro siti archeologici che sono stati messi a disposizione della sovrintendenza ai beni culturali. Man mano che i lotti verranno ultimati, collaudati e messi in esercizio il tempo di percorrenza tra Bari e Napoli si abbasserà di venti minuti per lotto fino ad arrivare, a lavori ultimati, a consentire al viaggiatore che utilizzerà la linea dell’alta velocità di spostarsi da un capoluogo di regione all’altro in un tempo massimo di due ore, precisamente la metà del tempo, rispetto alle attuali circa quattro ore. La lunghezza tratto dell’alta velocità di questo progetto è di 145 chilometri lungo i quali, quando l’opera sarà terminata e utilizzabile dall’utenza, i treni potranno raggiungere una velocità massima che va dai 200 ai 250 chilometri all’ora. Con la conclusione dei lavori si registrerà, anche, una notevole riduzione del tempo di percorrenza, in alta velocità, del collegamento Bari – Roma che passerà dalle attuali tre ore e cinquantatré minuti alle tre ore precise. Con la conclusione dell’intera opera, quindi, si prevede il potenziamento dell’itinerario che collegherà il mar Tirreno con l’Adriatico e che consentirà di integrare l’infrastruttura ferroviaria del sud del Paese con il Core Corridor “Scandinavia – Mediterraneo”, garantendo, per la parte dell’alta velocità, una notevole rapidità di viaggio sia per i treni a lunga percorrenza e sia per il trasporto regionale e merci che garantirà la realizzazione di quella che tecnicamente si chiama alta capacità di numero di tratte ordinarie e commerciali che interesseranno questa zona del Paese.
Tra quattro anni da Bari a Napoli in due ore e da Roma a Bari in tre ore
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