Con l’ accordo di Gedda , su una proposta di tregua di 30 giorni tra Russia e Ucraina, Donald Trump diventa ufficialmente il mediatore per porre termine al conflitto nel cuore dell’ Europa. Ma ciò che lo attende, d’ ora in poi, è la prova di una non facile intesa con Vladimir Putin. Ad oggi il Presidente americano ha incassato un successo su tre fronti e con questo ha dimostrato di tenere fede agli impegni presi con gli elettori di porre fine ai conflitti in atto , in Europa e nel Medioriente: dopo il cessate il fuoco in Libano e a Gaza, ora potrebbe concretizzarsi anche in Ucraina. Dopo le pressioni/umiliazioni esercitate su Zelensky per assogettarlo alla sua volontà e dopo avergli sospeso gli aiuti militari, cerca di presentarsi a Putin forte del mandato incassato dal Presidente ucraino, nella veste di unico mediatore. Ma con questo nuovo ruolo Trump sa bene che il rischio è altissimo perché il Cremlino, al momento, ha una posizione molto rigida, in quanto vuole conservare in maniera definitiva tutti i territori occupati, far dimettere Zelensky e imporre all’ Ucraina una progressiva smilitarizzazione. Putin non nasconde affatto di avere l’intenzione di uscire vittorioso dalla guerra di aggressione, iniziata il 24 febbraio del 2022. Possiamo dire che ci troviamo difronte ad una partita squilibrata che si dovrebbe giocare tra Washington e Mosca, perché ad un’ apertura di Trump, corrisponde una chiusura di Putin. Gli obbiettivi dei due leader sono diversi: Putin vuole affermare la sovranità russa sull’ Ucraina, in maniera di allargare i suoi obiettivi strategici, mentre Trump usa l’ eventuale accordo per sottrarre Mosca all’ influenza di Pechino e costruire con il vecchio nemico il nuovo ordine mondiale. È innegabile che sia l’ uno che l’altro sono portatori di due ambiziosi quanto pericolosi progetti di revisione dell’ ordine internazionale. Quindi tutto è possibile fra i due Presidenti: da un’ intesa sulla fine della guerra in Ucraina fino alla rottura dei rapporti capace di innescare un conflitto ancora più imprevedibile e dalle conseguenze disastrose. E qualsiasi esito sarà , inevitabilmente investirà la sicurezza dell’Europa, imponendo a questo punto alla Von der Leyen di accelerare sul piano ReArm. L’ interesse dell’ UE è quello di evitare la resa di Kiev ed impedire a Mosca di esercitare sul Continente una forte sfera d’ influenza e nello stesso tempo garantire la sicurezza di tutti gli Stati che confinano con la Russia. Per l’ UE europea questa è l’ occasione per dimostrare la sua credibilità a livello internazionale e poter assumere un ruolo di primo piano nel negoziato con Mosca. In attesa di conoscere ciò che accadrà tra Trump e Putin, l’ unica certezza che ad uscire vincitore è il principe ereditario Saudita, Mohammed Bin Salman, che ha ospitato, prima il disgelo tra il Cremlino e la Casa Bianca e ora la riconciliazione tra Ucraina e Russia e con questo si è assicurato un ruolo da protagonista sulla scena internazionale. Adesso l’ Arabia Saudita potrà partecipare da protagonista insieme a Usa e Russia alla gestione delle risorse energetiche del pianeta.
Trump alla ricerca di un’intesa con Putin sull’Ucraina
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