Il presidente degli Statu Uniti, Donald Trump, ha ufficialmente annunciato i tanti sbandierati dazi firmando alla Casa Bianca un memorandum per imporre dazi reciproci a livello globale. L’obiettivo è pareggiare i conti con i Paesi che impongono tasse sui beni americani e risolvere quelle che ritiene ‘pratiche commerciali sleali’. “Se loro ci tassano, noi tassiamo loro, allo stesso modo”, ha detto il presidente nello Studio Ovale. Dazi che potrebbero entrare in vigore dal già dal 2 aprile, come dice Howard Lutnick, segretario al Commercio. Ma per il via libera occorre il semaforo verde del Senato. Per il presidente Trump gli alleati degli Stati Uniti sono “spesso peggio dei nostri nemici” sul fronte commerciale. Parole che servono per giustificare la misura che potrebbe entrare in vigore tra meno di due mesi. Ma la strada è ancora lunga e non è escluso che The Donald possa ritornare sui suoi passi. Ora, per lui, è importante mandare messaggi al mondo. E tra i destinatari c’è l’Ue e soprattutto Cina e India. Tanto che Trump, seguendo l’onda campagna elettorale, precisa che “l’Ue non tratta bene gli Stati Uniti sul commercio”. Ai fini della nuova politica commerciale dell’Amministrazione, con l’imposizione di dazi reciproci gli Usa “considereranno i Paesi che utilizzano il sistema Iva, che è molto più punitivo dei dazi, o simile ai dazi”. “Non sarà accettato l’invio di merci, prodotti o qualsiasi cosa con qualsiasi altro nome attraverso un altro Paese, allo scopo di danneggiare ingiustamente l’America”, afferma il presidente.
Però i dazi statunitensi potrebbero provocare un rialzo dei prezzi negli Stati Uniti nel breve termine. “All’inizio potrebbe esserci un aumento dei prezzi, ma il dato alla fine scenderà così come aumenteranno i posti di lavoro”, ha detto dallo studio ovale Trump.