A Novembre gli americani voteranno per due candidati che hanno due visioni opposte degli Usa. La ricetta trumpiana, meno tasse e meno burocrazia, è attrattiva per l’ americano medio e per un certo mondo economico e finanziario rispetto a quella di Kamala Harris. Quest’ultima, se confermata nella candidatura il 19 agosto, inevitabilmente seguirà il programma di Biden, più tasse e più regole. Sul piano geo economico a medio termine, Trump potrebbe portare a svolte strutturali molto pericolose, soprattutto in tema di rapporti economici internazionali, ( chiusure doganali, eccessiva tassazione sulle merci importate), minando in un certo qual senso la leadership degli Usa a livello globale. La Vice Presidente si porta dietro il fardello di norme varate da Biden in materia di inflazione, lo stop all’ estrazione di carburante fossile, provvedimenti che Trump intende abolire .Per non parlare dell’ immigrazione, problema rispetto al quale la Harris ha posizioni molto più a sinistra di Biden e che Trump e gran parte dell’ elettorato moderato , considerano lassiste. Sul debito pubblico, per adesso nessuno dei candidati sembra voglia affrontare un argomento così spigoloso e sul quale non è facile prendere impegni con gli americani. Sull’ inflazione i democratici rispettano le decisioni e l’ autonomia della Fed e le politiche restrittive , che ad oggi hanno prodotto buoni risultati, segnando per gli Usa , quest’ anno in corso, una crescita economica pari al 2,68%.Trump al contrario vorrebbe limitare l’ autonomia della Fed.Sul piano del commercio vorrebbe, attraverso l’ imposizione di forti tassi doganali limitare decisamente l’ importazione di merce straniera e quindi rafforzare il protezionismo economico, che alla fine provocherà inevitabilmente un danno ai consumatori americani. Se a questo si aggiunge l’ intento di rimpatriare milioni di immigrati e chiudere i confini nazionali, privando le aziende di forza lavoro, già scarsa, l’ inflazione subirebbe un impennata, con gravi conseguenze sul tessuto economico e sociale. Ma mantenere inalterate le tasse e aumentare le regole non aiuterà la Harris nella campagna contro Trump. I grandi finanziatori del partito democratico, ad oggi , ( Mike Bloomberg, Hastings ed altri) sono rimasti ancora a guardare alla finestra con i loro 200 milioni di dollari, pronti per essere elargiti, ma in cambio pretendono una legittimazione della Harris da parte del partito e non solo di Biden. Gli americani voteranno per la visione di Trump o per quella di Harris? . Tra tre mesi lo scopriremo, anche se alla convention democratica del 19 agosto non si escludono sorprese .
Trump e Kamala Harris: due visioni opposte degli Usa
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