La Casa Bianca e il Cremlino erano già in contatto sin dai primi giorni dell’ insediamento di Donald Trump ed ora c’è l’ accelerazione dei rapporti. Un colloquio di tre ore tra i due Presidenti mediato dall’ inviato americano Steve Witkoff. Putin ha espressamente richiesto di restare in possesso di quattro regioni ucraine e di lasciare Kiev fuori dall’ Alleanza Atlantica. Trump da parte sua aveva già fatto sapere a Zelensky di essere interessato allo sfruttamento delle terre rare per rientrare dei trecento miliardi di dollari di aiuti all’ Ucraina. Il Presidente ucraino chiede all’ Europa di fare quadrato intorno alla Casa Bianca per evitare pericolose divisioni. Intanto Trump cerca di coinvolgere nel negoziato anche la Cina e i sauditi. Il Presidente degli Usa , contrariamente ai suoi quotidiani annunci clamorosi, usa molta cautela nei rapporti con Putin , perché sa bene che sul conflitto russo- ucraino non è facile arrivare ad un cessate il fuoco. Quindi c’ è un cambio di passo nei rapporti tra Washington e Mosca, perché il dialogo iniziato va ben oltre l’ Ucraina e il Medioriente. Si ipotizza un incontro tra i due leader in America, Russia e Medioriente, proprio per inserire la possibilità del cessate il fuoco in una cornice molto più ampia. Veniamo ai probabili contenuti dell’ accordo. Zelensky ha fatto sapere di voler scambiare la Regione russa del Kursk , occupata dai suoi soldati, con le regioni ucraine conquistate da Mosca ed è questo il nodo più difficile da scegliere. Putin dal canto suo, vuole tutt’ altro: restare in possesso delle quattro regioni ucraine che controlla, quindi non solo Donbass e Crimea ,già da lui occupate nel 2014, ma anche le aree di Zaporizhia e Mariupol prese nel 2022 , grazie alle quali può contare su una consolidata presenza territoriale. A questo punto è su un’ Ucraina divisa in due regioni separate che si gioca la partita più difficile, perché il confine che si verrebbe a delineare avrebbe la lunghezza di circa mille chilometri e per sorvegliarlo occorrerebbero ingenti contingenti militari che potrebbero arrivare da Europa e Turchia. Da qui la necessità per gli alleati europei di trovare un dialogo equilibrato con il Presidente americano, non solo sull’ Ucraina, ma anche sul Medioriente. Donald Trump lancia messaggi che sono una vera e propria rottura con il passato e a questo punto l’ Europa deve , giocoforza, adeguarsi a questa strategia fuori dagli schemi fino ad oggi vigenti. Al tempo stesso , il Capo della Casa Bianca non può non tenere conto di quanto gli alleati europei hanno fatto per l’ Ucraina. Del resto Washington ha tutto l’ interesse a tenere unita la Nato , nella nuova fase che si apre. Sarà , forse, la fine del conflitto russo- ucraino a disegnare il nuovo assetto geopolitico a livello globale e quindi se Trump dovesse aprire una crepa tra i Paesi Nato, commetterebbe un errore gravissimo.
Trump e Putin iniziano le trattative sull’ Ucraina
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