Donald Trump continua a comporre con strategia la sua squadra presidenziale. A ricoprire i due incarichi economici più importanti della futura amministrazione Trump (Tesoro e National Economic Council della Casa Bianca) saranno il manager di hedge fund Scott Bessent, che ha iniziato la sua carriera nell’alta finanza al fianco di George Soros, e Kevin Hassett, economista dell’American Enterprise Institute. Due nomi di peso, che possono vantare consolidati rapporti con l’establishment di Washington e la finanza globale. Parliamo di due economisti autorevoli per due caselle di assoluto rilievo, utili per dare il via a un’influenza moderatrice sui dazi”, afferma Constance Hunter, capo economista dell’Economist Intelligence Unit. Per Donald Trump la stabilità dei mercati ha un peso maggiore rispetto al ribilanciamento del commercio internazionale. I dati molto positivi riguardo gli investimenti che, durante il suo primo mandato, lo hanno indotto a preferire economisti più tradizionali, controbilanciando la copertura delle caselle negli altri settori con profili diversi.
Il Segretario al Commercio sarà Howard Lutnick, il Ceo di Wall Street, che Elon Musk immaginava al Tesoro come “agente del cambiamento”, mentre rappresentante per il Commercio Usa è stato nominato l’avvocato Jamieson Greer, un nome che piace molto alla destra.
Petrolieri e investitori stanno esortando il presidente eletto ad abbandonare la politica di pressioni e sanzioni contro il Venezuela e puntare ad un accordo con Nicolas Maduro per ottenere più petrolio e fermare il flusso delle centinaia di migliaia di venezuelani che cercano rifugio negli Stati Uniti. A rivelarlo è stato il Wall Street Journal. Un accordo con il presidente venezuelano consentirebbe di centrare due obiettivi della campagna di Trump: la riduzione del numero dei migranti e il calo dei prezzi energetici. Nicolas Maduro, del resto, dopo la vittoria elettorale di Trump ha lanciato un messaggio di apertura: “Nel suo primo governo, le cose non sono andate bene per noi con il presidente eletto, questo è un nuovo inizio, quindi scommettiamo su un win-win”
Poi, Trump informa che Kashyap ‘Kash’ Patel sarà il prossimo direttore del Federal Bureau of Investigation. Kash è un brillante avvocato, investigatore e combattente di ‘America first’ che ha trascorso la sua carriera a denunciare la corruzione, difendere la giustizia e proteggere il popolo americano. Ha svolto un ruolo fondamentale nello svelare la bufala Russia, ergendosi a difensore della verità, della responsabilità e della Costituzione”. Kash ha anche partecipato ad oltre 60 processi con giuria. Questo porrà fine alla crescente epidemia di criminalità in America, smantellerà le bande criminali migranti e fermerà il flagello malvagio del traffico di esseri umani e di droga attraverso il confine. ‘Kash lavorerà sotto la nostra grande procuratrice generale, Pam Bondi, per riportare fedeltà, coraggio e integrità all’Fbi’, ha sottolineato Trump.
Viene sostituito Christopher Wray, nominato nel 2017 dopo che venne silurato il suo predecessore James Comey. Da tenere presente che Patel è sempre stato fortemente critico verso l’Fbi e, in precedenza, aveva chiesto di chiuderne la sede centrale di Washington, di licenziare la sua dirigenza e di mettere “sotto controllo” le forze dell’ordine del paese. Sarà un forte scossone per l’Fbi, visto da Trump anche come ufficio che può anche essere cospirativo perché uno dei principali esponenti dello ‘stato profondo’, centro di potere ‘di fatto’. Patel è stato sempre allineato alla convinzione del tycoon che gran parte dell’establishment delle forze dell’ordine e della sicurezza nazionale del paese debba essere ‘purificato’ da quelle che possono essere indagini ingiustificate contro Trump e i suoi alleati.