“È fantastica, è una leader e una persona fantastica”. Donald Trump, appena indicato come persona dell’anno da Time, ha confermato la sua stima per Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda della corrispondente da New York di Class Cnbc in occasione del suono della campanella sul floor del New York Stock Exchange. La cronista ha chiesto al presidente eletto degli Stati Uniti se avesse un messaggio per la premier italiana, ricevendo in risposta la conferma delle parole che aveva già affidato al New York Post appena qualche giorno fa, all’indomani dell’incontro a Parigi nel corso delle cerimonie per la riapertura di Notre Dame. “She is great”, ha detto Trump in quella occasione. “Io amo l’Italia”, ha aggiunto The Donald, rispondendo poi a una domanda della corrispondente di Class Cnbc su quale messaggio volesse mandare al nostro Paese. Parole alle quali Meloni ha risposto con un post di ringraziamento: “Grazie a Donald J. Trump per le belle parole”, ha scritto il presidente del Consiglio sui propri social.
Trump ha incassato anche la designazione a persona dell’anno 2024 da parte la rivista americana Time. Non è la prima volta per il tycoon, che era già stato scelto come persona dell’anno da Time nel 2016, quando aveva vinto le elezioni presidenziali sconfiggendo la candidata democratica Hillary Clinton. Quest’anno, Time ha premiato Trump ”per aver organizzato un ritorno politico di proporzioni storiche”.
Intanto fervono i preparativi in vista della cerimonia di insediamento del 20 gennaio che, secondo quanto trapelato, introdurrà una rivoluzione con l’invito diretto ai capi di Stato e di governo e non agli ambasciatori, come avviene di consueto. Secondo quanto ricostruito da Cbsnews, gli archivi del dipartimento di Stato, che risalgono al 1874, mostrerebbero che un leader straniero non ha mai partecipato ad una cerimonia di giuramento, dove solitamente sono invitate le rappresentanze diplomatiche. Sorpresa nella sorpresa, secondo quanto rivelato da Cbs, Trump ha invitato alla cerimonia anche Xi Jinping, circostanza poi confermata dalla futura portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Sulla questione degli inviti lo stesso Trump ha fatto una battuta nel corso della cerimonia al New York Stock Exchange: “Sto pensando di invitare alcune persone all’inaugurazione, e c’è chi dice, ‘wow è rischioso, no?’, e io dico, ‘forse lo è, vedremo, ma ci piace rischiare un po’”. Tra i leader invitati da Trump, secondo quanto trapelato, c’è anche Giorgia Meloni. Circolano, inoltre, i nomi dell’argentino Javier Milei, dell’ungherese Viktor Orban e del canadese Justin Trudeau, che dopo l’elezione sono stati tutti già ospiti della sua residenza a Mar-a-Lago.
Anche Mark Zuckerberg è diventato un aperto sostenitore di Donald Trump. O, per lo meno, ne è diventato un finanziatore: Meta ha donato un milione di dollari al fondo per la cerimonia di inaugurazione del presidente eletto. L’indiscrezione, che era stata rivelata dal Wall Street Journal, è stata ora confermata dalla social media company. La notizia arriva alcune settimane dopo che il Ceo, Mark Zuckerberg, ha cenato con Trump a Mar-a-Lago, in un incontro definito “cordiale e amichevole”, con cui sembrano essere state messe alle spalle le tensioni tra il tycoon e il fondatore di Facebook che dal primo mandato si sono trascinate fino ai mesi scorsi. Ancora a marzo, infatti, Trump definiva il social media di Zuckerberg “un nemico del popolo” a luglio prometteva che una volta alla Casa Bianca avrebbe “mandato in prigione per molto tempo i frodatori di elezioni: sappiamo chi siete, gli Zuckerberg – avvertiva – stiano attenti”.
Secondo quanto riportato dal Wsj, Zuckerberg a Mar-a-Lago ha incontrato anche Marco Rubio, il prossimo segretario di Stato dell’amministrazione Trump, e Stephen Miller, che nella prossima Casa Bianca gestirà di nuovo il dossier immigrazione e deportazioni. Dopo la cena, un portavoce di Meta aveva detto alla Bbc che Zuckerberg era “grato per l’invito a cena del presidente Trump e l’opportunità di incontrare membri della prossima amministrazione. È un momento importante – aveva aggiunto – per il futuro dell’innovazione in America”.
Alla fine di agosto il fondatore di Facebook ha inviato una lettera al Congresso ha espresso rincrescimento per sue passate attività politiche, accusando l’amministrazione Biden di aver fatto pressioni su Meta, in piena pandemia, per censurare un numero esagerato di contenuti sul Covid. Infine il miliardario tech, che ha sempre avuto posizioni liberal, non ha sostenuto nessun candidato alle elezioni del 2024, salvo poi correre a congratularsi con Trump dopo la vittoria, affermando di “non vedere l’ora di lavorare con lei e la sua amministrazione”.