Nella zona sud-orientale dell’Ucraina sono tante le donne che nonostante la guerra, continuano a lavorare nelle miniere di carbone per far sì che il Paese non rimanga senza energia. Secondo gli osservatori internazionali, un obiettivo strategico russo si trova sul versante europeo del Donbass a Ternovka che è il cuore del grande bacino minerario di carbone dell’Ucraina dove è attiva la miniera ucraina di carbone più antica che risulta essere in piena attività grazie all’alto numero di donne che ci lavorano e che sono state sfollate per via del conflitto, perdendo le loro case e i loro precedenti lavori. Il lavoro in miniera è un modo per contribuire allo sforzo bellico del Paese oltre che una garanzia di sopravvivenza economica anche se si tratta, ovviamente, di un duro lavoro. Molte donne impiegate nelle miniere sono scappate dalla loro città di nascita, perdendo i precedenti lavori e scampando bombardamenti ordina ti da Mosca. Un moto di orgoglio quello di queste donne che pensano, in questo modo, anche, di dare un sostentamento alla stabilità economica del Paese. In realtà è importantissimo, oggi, che tutti si impegnino nel lavoro qualcosa al fine di risollevare anche psicologicamente la nazione. A guardare i dati, prima dell’inizio delle ostilità, alle donne ucraine era proibito lavorare sotto terra nelle miniere in base a una legge che risale all’epoca sovietica, mentre oggi raggiungono una percentuale di circa il 5 per cento. Del resto è pur vero che le donne, in alcuni settori, garantiscono migliori degli uomini. Le miniere del Donbass occidentale rappresentano circa l’ottanta per cento della produzione di carbone dell’Ucraina e la loro conquista da parte della Russia o la loro distruzione porterebbe a importanti interruzioni di erogazione di energia in tutto il Paese.
Ucraina – Sotto le bombe le donne continuano a lavorare nelle miniere di carbone
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