Vitali Klitschko, il sindaco di Kiev, durante la sua visita a Bruxelles, ieri, dove è andato a ritirare il premio dal Comitato europeo delle Regioni per il suo impegno nella tutela dei diritti umani, ha evidenziato la necessità per il Paese, nonostante le critiche degli Stati Uniti, che l’Ucraina resti unita e sostenga il Presidente Volodymyr Zelensky. Una posizione di unità nazionale espressa dal primo cittadino della capitale ucraina, ex campione di pugilato, alla vigilia del quarto anno di guerra con la Russia. L’appello arriva dal cuore dell’Europa in concomitanza con l’avvio dei dialoghi diplomatici tra Usa e Russia, a Riad, che al momento vedono esclusa l’Ucraina il cui sostegno sta venendo meno da parte dell’alleato americano. Nelle ultime ore, l’inquilino della Casa Bianca aveva definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come un “dittatore non eletto”. Una posizione quella di Trump simile a quanto in passato sostenuto proprio da Klitschko che aveva criticato il leader ucraino, accusandolo di una deriva autoritaria. Ma attualmente il sindaco di Kiev insieme a tutta l’opposizione sta sostenendo il suo presidente. I leader ucraini, per diversi anni, hanno avuto rapporti tesi, ma oggi Klitschko sottolinea che organizzare una elezione presidenziale in tempo di guerra è difficile e pericoloso per il Paese, perché come ha dichiarato “milioni di persone sono in prima linea in questo momento, milioni di persone fuori dal Paese, milioni di persone all’interno del Paese sono rifugiate”.