Il caso dei veti incrociati sulla nomina piena di Raffaele Fitto in seno alla nuova squadra di euro governo, il decadentismo puro di questa ondata di pseudo detentori di una sottocultura medievale sta facendo perdere a tutti una grande occasione di rilancio. In un momento nel quale il ruolo dell’Unione Europea non è affatto messo in discussione, ma semplicemente ignorato, non considerato dalla comunità internazionale che conta, che fa l’euro Parlamento? Mende in discussione la figura e la statura di un uomo che politicamente ha nel sangue i cromosomi di un certo Aldo Moro. Un uomo dalla grande e moderata esperienza politica della quale ne è fatto una ragione esistenziale non centro personale ma più che altro antropologica. Un esperto moderato che deve pagare e far pagare al suo Paese e all’Ue, un conto che non certamente è suo. Il suo peccato originale? Il suo peccato originale sarebbe quello di aver mangiato la mela della “Valle dell’Eden Meloniana”. Una mela avvelenata che Fitto, nella sua lunga e variegata esperienza politica, non ha mai propinato a nessuno ma che oggi sembra a tutti costi volergliela affibbiare. Va bene tutto. Vanno bene le rivalità, gli antagonismi, la dialettica e finanche la retorica, ma l’idiozia, la non lungimiranza, la strumentale e bieca faziosità nelle massime istituzioni democratiche devono lasciare il posto alla lungimiranza, ai valori e, soprattutto, alle competenze. Forse questo non è chiaro a diversi culo imbullonati emblemi dell’insipienza politica europea. Del resto l’onestà intellettuale presuppone l’essenza della materia base. Una materia base che da quelle parti sembra fortemente scarseggiare lasciando il posto all’allegoria di che, certamente, non conosce neanche le basi di un sistema democratico legato alla meritocrazia e allo stile. Del resto cosa si può pretendere da chi per evitare di essere tradito dalla moglie pensa che la soluzione possa stare nell’evirarsi?
Ue – La faziosità politica fa perdere una grande occasione all’Italia e a se stessa
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