Via libera dal Parlamento europeo al piano ReArm Europe e al Libro bianco sulla Difesa, che invita i 27 Stati membri ad agire con urgenza per garantire la sicurezza europea, rafforzando le collaborazioni con partner affini e diminuendo la dipendenza da Paesi terzi. Una risoluzione approvata con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 gli astenuti. Ma a far rumore, guardando l’Italia, é la spaccatura sul voto dei partiti italiani, nessuno escluso. Il Pd non riesce a chiudere su una linea unitaria e si divide in due. Al sì al rafforzamento della difesa europea hanno votato 10 eurodeputati, sull’astensione si sono schierati 11 compagni di partito. Un’astensione frutto della proposta della segretaria, Elly Schlein, che ha evitato un no che sarebbe suonato come una bocciatura troppo forte nei confronti dei piani dell’esecutivo europeo. Bocciatura che però è arrivata comunque sul ReArm, visto che 13 eurodeputati, tra cui il capodelegazione, Nicola Zingaretti, hanno votato apertamente contro il paragrafo 68, quello in cui l’Eurocamera accoglie il piano di von der Leyen. Discorso simile nella maggioranza di governo con Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno dato il appoggio alla risoluzione ed il no della Lega di Salvini. Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi sinistra si sono espressi per il no.