Sono tanti gli emblemi che caratterizzano il nostro Paese nel Mondo, basti pensare alla “Gioconda” al Louvre di Parigi, alla storia di Fiorello La Guardia a New York, San Francesco d’Assisi in Terrasanta e così via. Poi, nell’abito del nostro Paese ci sono le singole peculiarità regionali, tra queste spiccano quelle pugliesi. Ovviamente, si tratta di eccellenze nazionali o regionali, famose nel mondo che vanno dallo sport alla politica, dall’arte all’enogastronomia, dall’urbanistica alla ricerca, dalla medicina alla filosofia. Non è un caso, infatti, che ci sono zone della Puglia che sono apprezzate nel mondo per alcune delle loro caratteristiche e eccellenze locali. Alberobello vanta i Trulli, peraltro Patrimonio dell’Unesco, Castellana le suo splendide grotte, Polignano le incantevoli falesie a strapiombo sul mare, ad Andria domina Castel del Monte, Altamura, il suo passato federiciano il pane Dop e la lenticchia Igp e così via. Una terra, quella pugliese, ricca di storia, elementi e personalità di spicco: dal santo più venerato al mondo, San Nicola a uno dei più importanti statisti del secolo scorso come Aldo Modo, il pugile Michele Piccirillo, più volte campione del mondo Al Bano, una delle voci italiane più famose del mondo. Non c’è che dire! Anzi no, ci sarebbe da dire che ci sono eccellenze pugliesi sparse nel mondo che danno lustro al tacco mercantile d’Italia. E’ il caso di Corato, una cittadina di poco più di cinquantamila abitanti del nord barese che è conosciutissima per aver dato il nome ad una delle cultivar di olive più famose del mondo e tra le più salutari sul mercato. Ma a far brillare la stella di Corato nel mondo non ci sono solo le olive e l’olio coratino. A ben guardare si scopre che una brillante e giovane diplomatica italiana è originaria di Corato. Si tratta di Giovanna Piccarreta, Ambasciatrice d’Italia in Mongolia. Plurilaureata a Bari in giurisprudenza e scienze politiche, nell’estate di 29 anni fa vince un concorso come volontaria nella carriera diplomatica. La sua carriera la porta ad assumere incarichi di altissimo profilo tra l’Africa sub-sahariana, il Canada, il Regno Unito, la Farnesina, l’OCSE a Parigi, il Consiglio d’Europa a Strasburgo, l’ufficio Sherpa G20. I suoi incarichi la portano, anche, a ricoprire, l’anno scorso, le funzioni le funzioni vicarie del Vice Direttore Generale e Direttore Centrale per i Paesi dell’Asia e dell’Oceania, oltre alla responsabilità dell’Ufficio incaricato dei rapporti con i Paesi dell’Asia meridionale. Insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Sua Eccellenza, da dicembre scorso rappresenta, come ambasciatrice d’Italia, il nostro Paese in Mongolia. L’abbiamo raggiunta telefonicamente e l’abbiamo intervistata per farci raccontare la sua, interessante, storia
Lei da qualche mese ricopre l’incarico di ambasciatrice d’Italia in Mongolia, com’è arrivata dalla Puglia a ricoprire questo incarico?
Sono nata a Corato e ho svolto tutto il mio cursus studiorum in Puglia. Dopo il liceo classico “Oriani” di Corato, ho studiato all’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, laureandomi in Giurisprudenza con indirizzo internazionale e successivamente in Scienze Politiche. Ho svolto una tesi di laurea in Diritto Internazionale con il prof. Starace, che mi ha incoraggiata a concorrere per una borsa di studio dell’Unione Consoli Onorari Italiani, intitolata a “Filippo Gramatica”. Ho vinto la borsa di studio e, forse anche, in connessione con tale evento, ho ricevuto un invito a partecipare alle selezioni per la scuola di preparazione alla carriera diplomatica di Napoli. Ho superato la selezione e, qualche anno dopo, sono riuscita a superare il concorso di accesso alla carriera diplomatica che rappresentava la mia ambizione sin da piccola. Immagino questa sia, anche, la dimostrazione della solida preparazione fornita dall’ateneo di Bari e mi auguro che molti altri giovani studenti o neolaureati pugliesi decidano di perseguire questa affascinante carriera.
Prima di questo incarico ha ricoperto diversi ruoli prestigiosi cosa porta con se’ della sua terra?
La Puglia è una sorta di ponte verso altre culture, anche da un punto di vista morfologico, come un braccio proteso verso il Mediterraneo. Sono abituata, da sempre, a interfacciarmi e dialogare con popoli diversi, caratteristica questa tipica di noi pugliesi, ancor più per una città portuale come Bari. Mi porto dietro, , i solidi valori della nostra tradizione e la sensibilità verso la bellezza e l’eleganza che così tanto caratterizzano la nostra terra.
Da un osservatorio, esterno e privilegiato come il suo di diplomatico, come giudica la sua Puglia, che consigli, ove ce ne siano da dare, si sente di formulare alla sua regione d’origine per essere al passo con i tempi?
Consiglierei ai miei corregionali di viaggiare e di allargare i propri orizzonti, perché il viaggio rappresenta un perenne stimolo a confrontarsi con la diversità culturale e con soluzioni e approcci innovativi. Incoraggerei, anche, i giovani a intraprendere percorsi di studio e di carriera internazionali perché purtroppo non sono tantissimi i candidati al concorso diplomatico provenienti dalla nostra regione che, peraltro, vanta una solida tradizione in questo ambito. La Puglia è stata al centro della politica globale in occasione del G7, anche, grazie alla sua vocazione internazionale e alla sua fama sempre più vasta in ambito turistico. Sarebbe bello fare leva su tale vocazione e sul successo del G7 per consolidare l’apertura della regione verso il mondo e verso i mercati stranieri, come quello della Mongolia.
